Torino, occasione persa: Lukic sbaglia a porta vuota. Manca un attaccante

Miranchuk, gran gol per rimediare alla rete del Verona con Djuric. Si chiude con l'accasione sbagliata e il coro contro Cairo. Un 1-1 deludente

TORINO - Il Toro butta via la prima occasione gigante di gennaio per dare un nuovo impulso alla propria classifica. Solo 1 a 1 col Verona (Djuric e Miranchuk), rischiando persino di subire il raddoppio nel corso della ripresa, ma sbagliando anche il gol vittoria giusto allo scadere, al 96’, con Lukic. Dopo 10 ko di fila, primo punto conquistato dai veneti.
Non abbiamo capito la scelta di Juric di rinunciare all’unico pivot a disposizione, Sanabria, poco prolifico in zona gol, un chiaro limite, ma pur sempre il granata più abituato e portato a giocare da punto di riferimento offensivo. Vlasic, sovrastato fisicamente da Hien, è finito nella morsa difensiva del Verona, senza spazi né ossigeno. E di certo il croato rende di più da trequartista sul centrosinistra.

Torino, primo tempo regalato

Con Radonjic solo intermittente come Miranchuk e con Vojvoda assente nella spinta sulla sinistra (un po’ meglio Lazaro a destra), il Torino ha nei fatti regalato tutto il primo tempo al Verona: anche per il ritmo blando tutte le manovre a centrocampo (grigio Lukic, sufficiente Ricci) sono infatti poi risultate vane, a fronte della leggerezza e dell’evanescenza del pacchetto offensivo attorno e dentro all’area scaligera. Il Verona, equilibrato tatticamente attorno a un 3-4-2-1 a specchio, ha fatto il suo. Ha creato un imbuto tattico dove si è infilato il Toro senza luce, sino a colpire alla prima occasione utile: 44’ del primo tempo, angolo sul primo palo di Lazovic, imperioso colpo di testa di quel perticone che è Djuric in anticipo su Schuurs e gol, con Milinkovic-Savic malissimo piazzato e letteralmente fregato a bocca aperta.

La Maratona contro Cairo

Sulla stessa falsariga la ripresa. Anzi peggio, per il Toro, ancor più spuntato perché pure nervoso, impreciso, quasi sfiduciato. Mentre il Verona, sempre più solido e sicuro di sé, creava nel primo quarto d’ora addirittura 4 pericoli: su tutti due colpi di testa di Ceccherini e Depaoli di poco fuori. Poi, al 19’, davvero a sorpresa, arrivava però il pareggio granata: merito individuale e universale di Miranchuk, abile dal limite a inventarsi un tiro a giro all’incrocio. Dentro Sanabria per Radonjic, ma appena un minuto dopo il Verona sprecava il 2 a 1: cross di Doig e deviazione di testa da due passi, tutto solo, di Depaoli. E così poi finiva: con un predominio granata sterile e un coro conclusivo della Maratona contro Cairo, poco prima di un gol divorato di testa da Lukic (fuori) con Montipò uscito a vuoto. Al 96’: pochi secondi e l’arbitro fischiava la fine.

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