Toro, il Buongiorno di Mancini

Il ct ha seguito con attenzione la crescita del difensore: lo chiamerà per le prossime partite dell'Italia
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Discreta gestione del trio difensivo, con pulizia e attenzione.© www.imagephotoagency.it

Sì, Alessandro Buongiorno ha convinto anche Roberto Mancini, che lo stava valutando da qualche mese e che nelle prossime partite della Nazionale lo convocherà in pianta stabile. Il commissario tecnico, infatti, ha fatto seguire il difensore granata con una certa continuità e le relazioni sono state tutte positive. Tra i meriti riconosciuti del ragazzo cresciuto a pane e Torino (con la Primavera ha conquistato la Coppa Italia nel 2017-2018) c’è quello, ritenuto importantissimo, di saper ricoprire ogni ruolo della difesa. Gioca con disinvoltura a destra, al centro e anche a sinistra. Fa bene col sistema a tre e a quattro. E lo fa senza titubanze, ma anzi con autorità e personalità. È diventato importante per il Toro e giorno dopo giorno migliora. Non è sempre titolare ma gioca tanto: 17 presenze in campionato e 4 in Coppa Italia. E il più delle volte è stato tra i migliori. Il meglio di sé lo dà da centrale, ovviamente, forte dei 191 centimetri che gli permettono di saltare con notevole elevazione e di fare a sportellate con gli attaccanti.

Lo stage con l'Italia

Ma torniamo alla prospettiva azzurra, che è la grande novità. Il difensore è stato convocato da Mancini nell’ultimo stage, quello che si è tenuto poco prima di Natale, però tra un po’ verrà inserito nel gruppo che si giocherà le qualificazioni europee e la fase finale della Nations League: il futuro quindi è del granata, vice capitano del gruppo di Juric nonostante la giovane età, giocatore che ultimamente ha anche tirato fuori quella cattiveria agonistica di cui difettava un po’. Merito di Juric, certo, ma anche della sua voglia di mettersi in evidenza. Il Toro punta molto su di lui sia per il presente sia per il futuro, visto che ha un contratto fino al giugno del 2025 e non è escluso che prima della fine del campionato, dopo aver risolto altri casi più spinosi, Davide Vagnati non gli proponga un adeguamento finanziario con conseguente prolungamento. Per lui Juric ha sempre speso parole importanti. «Di Buongiorno mi piacciono la grinta e l’attaccamento alla maglia, si vede che è cresciuto qui. Mi esaltano i giocatori con la sua mentalità. Ed è uno di quelli che quest’anno è cresciuto di più». Capito? In effetti, Buongiorno è legato al Toro e vive di Toro. Nella sua prima fase di carriera è stato solo in due squadre di serie B (Carpi e Trapani) per giocare con continuità dopo il settore giovanile e il suo obiettivo è continuare al Toro per diventarne una bandiera.

Buongiorno, col Torino sogna l'Europa

Adesso è concentrato sul campionato, sa bene che ci sarà bisogno della sua attenzione difensiva per continuare a inseguire il sogno europeo con più convinzione: già venerdì sera a San Siro contro il Milan verrà preso in considerazione. Se non subito a partita in corso, ma non è escluso che Juric lo preferisca a Rodriguez presentando una retroguardia più solida composta, oltre che da lui, da Djidji e Schuurs. Oltretutto, e non a caso, i granata sono la quinta retroguardia meno battuta del campionato con appena 20 reti incassate e il merito è anche di Buongiorno, oltre che naturalmente a tutti gli altri compagni. Dati, questi, che vanno tenuti in grande considerazione. È vero che il Toro ha problemi con il gol, ma è altrettanto vero che, rispetto al passato, ne subisce pochi. E anche questo, alla fine, potrebbe spingere la squadra in Europa. La partita di venerdì sera a San Siro contro il Milan sarà molto importante per avere conferme sulla forza della difesa granata. Perché è vero che i rossoneri sono in difficoltà ed è vero che il Toro li ha già sconfitti due volte in questa stagione, ma restano pur sempre i campioni d’Italia. E a seguire il match ci sarà sicuramente un collaboratore del commissario tecnico o addirittura lo stesso Mancini accompagnato da Gabriele Oriali. Un’altra partita che, dopo quella contro l’Udinese, può spingere i granata in alto: consolidando il settimo posto e continuando a guardare con fiducia quanti punti di distacco ci sono da chi sta davanti.

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