Torino, ora serve Ilic: rebus centrocampo per Juric contro il Milan

Dopo l'infortunio di Ricci recuperare al più presto il serbo è ancora più importante: la situazione

TORINO - Diceva Juric in conferenza, domenica dopo l’Udinese: «Spero di recuperare Ilic in tempo e di poter schierarlo almeno per uno spezzone nella ripresa, a Milano. Sono contento che abbia scelto di trasferirsi da noi. Con il tempo, se non farà il cretino, diventerà un ottimo giocatore. Ci metto la mano sul fuoco». Adesso, però, i piani legati a un rientro graduale del serbo e a un suo inserimento in squadra bilanciato, equilibrato, sono saltati in aria per via del brutto infortunio occorso a Ricci. A questo punto si valuterà anche se sia possibile lanciarlo già dal primo minuto, a San Siro contro il Milan, venerdì sera. Difficile, però. Difficilissimo. Anche perché il centrocampista non si è ancora allenato a pieno regime, dopo la contusione a una caviglia rimediata in allenamento alla fine della scorsa settimana, post esordio in granata in Coppa Italia a Firenze nel corso del secondo tempo. La prima vera risposta si avrà oggi, quando sapremo se Ilic sarà stato in grado di riprendere a lavorare col gruppo senza troppe problematiche legate ai contrasti e al dolore in fase calante, ma non ancora scomparso del tutto. Va poi ricordato che l’ex veronese a inizio stagione si era dovuto fermare per una lesione muscolare: 8 partite saltate da settembre in poi, di cui le ultime 2 vissute in panca a guardare gli altri perché non era ancora al meglio. E ai Mondiali con la Serbia poté disputare solo un incontro, anzi uno spezzone anche in quel caso, nel finale della partita contro il Brasile. Morale: maneggiare con cura, non si sa mai. Tanto più adesso con Lukic in Inghilterra e Ricci in infermeria per 45, 60 giorni.

Centrocampo Toro, la situazione

A centrocampo, out Ricci e in dubbio Ilic, a disposizione di Juric rimangono Linetty, 28 anni (più portato però a operare da frangiflutti, da motorino instancabile nell’aggressione senza palla, e assai meno votato a disegnare trame brillanti in fase di costruzione), il 22enne Adopo (che deve ancora crescere in esperienza), l’ancor più giovane Gineitis (18 anni, a dicembre promosso in prima squadra dalla Primavera) e naturalmente il neoarrivato Ronaldo Vieira, 24 anni (ex Sampdoria, già allenato da Juric a Verona nella stagione 2020-2021, ma con scarso utilizzo anche per via di un infortunio occorso all’inglese: appena 4 presenze in Serie A, in quel campionato). E anche Vieira, come Linetty, è più un portatore d’acqua, un mediano deputato a rompere il gioco altrui, che a crearlo. Gli ingegneri del fraseggio e dei lanci ficcanti sono Ricci e Ilic, non altri. In granata lo era anche Lukic: appunto, lo era.

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