Torino, ricarica Buongiorno: "Tifosi, vi aspettiamo al Fila". E al fantacalcio...

Il centrale: "In famiglia, con gli amici, in città, l'attesa cresce per il derby". Dottor Buongiorno e la fidanzata...
Torino, ricarica Buongiorno: "Tifosi, vi aspettiamo al Fila". E al fantacalcio...© LAPRESSE

TORINO - La stracittadina di Torino è dietro l'angolo. E Alessandro Buongiorno è carico: «Si sente già aria di derby in città - dice a Torino Channel -, ho incontrato tifosi che si sono raccomandati...». E per un granata come lui, cresciuto a pane e Toro, fino a indossare la fascia di capitano («la condivido con Rodriguez, abbiamo un bel rapporto, cerco di imparare da lui, dalla sua esperienza, siamo anche vicini nello spogliatoio)», la partita con la Juventus non è una gara qualunque. «A sei anni, ero già in maglia granata. Anche da piccolo sentivo tanto il derby, una partita importante. In famiglia, con gli amici, in città, l'attesa cresce. E domenica aspettiamo tantissimi tifosi al Fila. Speriamo sia pieno, serve la loro spinta». Occhio alla pressione, quindi. «La settimana è diversa, cerchiamo di caricarci il più possibile, cercando di arrivare alla sfida il nel miglior modo». Senza esagerare, eh.

Il Toro, Buongiorno, il fantacalcio e la Juve

Il Toro, per Buongiorno, è un sogno: gioca nella squadra dell cuore e della sua città. L'ambiente torinese è in fermento, come sempre alla vigilia. Ma questa volta la vigilia sarà più lunga e complessa. «Giochiamo martedì... In campo servirà tutto quello che abbiamo... Molti amici tifano Toro, altri Juve. In famiglia sono granata e mi caricano. Gli amici mi comprano al fantacalcio, io da un paio d'anni non riesco perché rialzano sempre il prezzo nell'asta».

Buongiorno laureato e la fidanzata

Capitano neo laureato. Non da tutti. «Dottor Buongiorno, vero. Sono contentissimo e orgoglioso. Ora guarderò come andare avanti nel percorso di studi, vedrò cosa possa interessarmi, tra inglese e altro. Ho gestito bene le ore di studio e in questo mi ha aiutato Margherita, la mia fidanzata, mi ha sostenuto tanto. A lei manca la tesi, ora devo aiutarla io».

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