Juric 2026, l’ultima offerta del Torino: prendere o lasciare

Proposti al tecnico altri due anni di contratto: sì o no entro aprile. Sullo sfondo c’è Dionisi

TORINO - Piace (e molto) Dionisi, con Zanetti dell’Empoli tra le alternative più accreditate, casomai non potesse andare in porto l’ingaggio dell’attuale tecnico del Sassuolo: lo ripetiamo, 24 ore dopo. Ma è confermata pure la primaria rotta di partenza, nonostante tutto: e porta alla permanenza di Juric sulla panchina del Torino. Che però i rapporti con Cairo e Vagnati si siano di nuovo deteriorati in queste settimane è sotto gli occhi di tutti. Consequenzialmente, saranno decisivi i prossimi 50, 60 giorni. Entro fine aprile, al più tardi, il club granata vorrebbe capirci di più, una volte per tutte. Il problema è che Juric per primo vorrebbe capirci di più. Per cui è opportuno guardare non solo al dito, quando indica la Luna. Si potrebbe sostenere, con una qual certa superficialità e miopia (oppure per una scelta di comodo), che la palla sia nei piedi soltanto di Juric: proprio perché è lui ad avere in mano le offerte di prolungamento contrattuale partorite dal club granata. Ma se si indossano gli occhiali giusti (dopo 18 anni non c’è bisogno di un telescopio per mettere a fuoco le dinamiche tipiche del cairismo), allora si può allungare lo sguardo fino al satellite della Terra: e si potrà scattare una fotografia più aderente alla realtà. D’accordo, sta a Juric decidere se accettare o meno la proposta di rinnovo (per ora ha preso tempo), ma è anche vero che la decisione del tecnico dipende pure dalla progettualità concreta che Cairo saprà/vorrà mettere sul tavolo in primavera. Ivan è già stato chiaro: «Io resterei con grande voglia e orgoglio, ma solo se non si ripetesse l’andazzo, se la società decidesse di non smontare più lo zoccolo duro come l’anno scorso, quando partirono 7 titolari». Giacché, se si continuasse a «sostituire invece di aggiungere», sarebbe impossibile costruire qualcosa. «Figurarsi muovere passi in avanti». Appunto. Occhio anche alla Luna, non solo al dito. Adesso possiamo svelare i paletti attorno ai quali il Torino ha costruito e poi rivisto la proposta di rinnovo: non solo un anno in più, come si narrava a fine autunno (dalla scadenza attuale, 2024, al ‘25).

L’ingaggio salirebbe: 2,3 milioni 

Nel corso del mese di gennaio Cairo e Vagnati hanno provato a migliorare la piattaforma, per vederne l’effetto: 2 anni in più, fino al ‘26. E l’ingaggio? Beh, salirebbe almeno di un 15%: da 2 milioni netti a grossomodo 2,3 (sempre più bonus). Ma Juric ha di nuovo preso tempo. Si fida sempre di meno, dopo un anno e mezzo. Una consapevolezza che fa il paio con le polemiche e le critiche di queste settimane (un crescendo, sino alle parole espresse dopo il derby) e che va oltre quell’attestato a scatola chiusa esibito a parole da Cairo a inizio febbraio: «Il nuovo contratto per Juric è pronto, saremmo felici di rinnovare. Se e quando lo vorrà, me lo dirà». Quasi un idillio, apertis verbis. Ma sotto il tappeto resta un rapporto deteriorato: in parte da ricostruire, nel caso. Con sullo sfondo pure il rischio che Juric chieda la rescissione a fine stagione (come già a Verona), se dovesse presentarsi al suo cospetto un club ambizioso e in grado di garantirgli un triennale da almeno 6, 7 milioni netti complessivi. E così, un po’ perché i grilli parlanti alla lunga possono stancare, un po’ per cautela, nel Torino si guardano anche attorno: alla voce Dionisi e, in subordine, Zanetti. Cairo vorrebbe una risposta dirimente da Juric entro fine aprile. Per intenderci: si trattasse pure di una permanenza senza rinnovo sino al ‘24. Nessun ultimatum, ma il nodo per il Torino è evitare il pericolo di ritrovarsi con un cerino in mano, a giugno (sono diverse le partite aperte: il Sassuolo, per esempio, ha in mano un diritto di prolungamento sino al 2024 dell’attuale contratto di Dionisi, in scadenza già tra 4 mesi). Va ripetuto: a oggi tira aria di divorzio, a fine stagione (però non attraverso un esonero: fondamentale sottolinearlo). La partita a scacchi tra Juric e Cairo è in corso. E al gioco da tavolo più affascinante del mondo sono idealmente già iscritti anche quei club (italiani o stranieri) che dovessero pensare a Ivan, per la prossima stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...