Torino, così Vanja Milinkovic-Savic è diventato un leader

Il portiere ha saputo vincere diffidenza e scetticismo. I granata hanno la 5ª difesa della A anche grazie alle sue parate. Juric lo ha difeso nei momenti più difficili
Torino, così Vanja Milinkovic-Savic è diventato un leader© LAPRESSE

TORINO - Un’altra scommessa vinta, l’ennesima, da Ivan Juric. Ma in questo caso la "mole" del diretto interessato e il senso di riscatto in campo autorizzano l’accrescitivo: il “successone” di Juric si chiama Vanja Milinkovic-Savic. Non più quella promessa più o meno mantenuta, ma una piacevole, piacevolissima realtà a guardia dei pali del Torino. Tutto un altro Vanja, quello di quest’anno. Maturato grazie alla continuità in campo e ai consigli dell’allenatore, bravo anche ad affi darsi al preparatore Paolo Di Sarno per ricavare il meglio dal classe 1997.

In tempi non sospetti, quando il portiere serbo faceva preoccupare i tifosi ogni volta che si avvicinava al pallone - e il pallone a lui -, Juric continuava a difenderlo a spada tratta. E quando in estate i torinisti si aspettavano la sua cessione (era stato sondato dal Brentford, ma senza offerte ufficiali al Torino), Ivan ha ribadito la scelta sul titolare per la porta. Nessun nuovo innesto ma, anzi, fiducia in Vanja.

Con Milinkovic-Savic a difendere la porta, il Torino oggi ha la quinta miglior difesa del campionato - 29 i gol subiti in 26 partite -, dietro a big come Napoli (16), Lazio (19), Juventus (22) e Roma (25). Merito del portiere e di una difesa che con lui vive in simbiosi, mantenendo alta la soglia dell’attenzione e ragionando di reparto nell'affrontare gli avversari. Non è un caso, poi, che nel primo tempo dell’ultima partita contro il Lecce lo stesso Milinkovic-Savic abbia abbandonato la sua posizione tra i pali per prendere le difese di Ivan Ilic, coinvolto in una discussione animata a centrocampo. I compagni gli riconoscono affidabilità e leadership, in campo e dentro lo spogliatoio.

E se oggi il Torino ha ancora margini per sognare una posizione di classifica che valga la qualificazione alle coppe europee, più di una volta è stato il portiere a mettere la firma sulle vittorie. Con le mani ma anche con i piedi, educati per lanciare i compagni o impostare da dietro. Oltre a essere una certezza per il Torino, da quasi un anno Vanja è anche il numero uno della sua nazionale: la titolarità, in un Mondiale negativo per la Serbia, gli ha permesso di crescere dal punto di vista caratteriale e di tornare dal Qatar con un bagaglio di esperienze più ampio. Dopo due clean sheet consecutivi in campionato - contro Bologna e Lecce, record quest’anno per i granata - domenica all’Olimpico Grande Torino cerca il terzo contro il Napoli del capocannoniere Osimhen. Lo scorso anno, il nigeriano lo aveva bucato nella sfi da vinta dagli azzurri per 1-0 al Maradona: quello di adesso, però, è un altro Milinkovic-Savic, che guarda al futuro con il Torino e al rinnovo di contratto, con tanto di adeguamento dell’ingaggio. L’accordo tra il serbo e la società scadrà a giugno 2024, ma le parti sono al lavoro per prolungarlo. Intanto Vanja continua a parare e a crescere sotto gli occhi di Juric, lo sponsor principale per prendersi il Toro anche in ottica futura.

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