Torino, la scossa di Pellegri per l'Europa

L’ultima partita il 6 novembre, adesso è pronto: con il suo rientro crescono le ambizioni granata
Torino, la scossa di Pellegri per l'Europa© LAPRESSE

TORINO - Quando Pietro Pellegri ha appoggiato male il piede sul prato del Dall’Ara, dopo appena due secondi di Bologna-Torino, non ci si sarebbe potuti immaginare che sarebbero trascorsi addirittura cinque mesi prima di poterlo rivedere in campo. Certo, non è stato quell’infortunio alla caviglia il motivo di questo lungo stop, in mezzo ci sono state la pausa per il Mondiale in Qatar e un guaio muscolare patito a fine dicembre che lo ha costretto a fermarsi di nuovo. Si era rivisto in panchina per la partita contro l’Udinese a inizio febbraio, una piccola parentesi prima di fermarsi un'altra volta. Ora Pellegri punta a tornare in campo contro il Sassuolo, alla ripresa del campionato il 3 aprile, per mettere un punto a questi mesi in cui la fortuna non l’ha certo baciato. Tutt'altro.

Pellegri, lavoro speciale

Juric lo ha portato in panchina per le partite contro il Lecce e il Napoli, ma non lo ha fatto giocare perché la sua condizione fisica non era ancora ottimale. L’attaccante sta però lavorando al Filadelfia per ritrovare la migliore forma, svolgendo anche un lavoro pensato appositamente per cercare di prevenire eventuali altri stop legati a problemidi natura muscolare. Per le undici partite che mancano alla fine del campionato, Juric ha bisogno di ritrovare il miglior Pellegri: il tecnico crede fortemente nel centravanti che, da giovanissimo, aveva lanciato al Genoa e che più di un anno fa ha voluto al Torino. «Può diventare un top player», si era sbilanciato l’allenatore in una conferenza stampa, esaltando le qualità e le potenzialità del numero 11. I continui stop per infortunio non stanno permettendo a Pellegri di proseguire facilmente il proprio percorso di crescita, di diventare quel top player di cui parlava Juric: giocare con quella continuità che fino a questo momento non ha avuto è quindi indispensabile per l’attaccante. Ma lo è anche per il Torino in chiave Europa. A gennaio Juric avrebbe voluto un attaccante in più dal mercato, non è stato accontentato e in questa prima parte del 2023 ha dovuto accontentarsi del solo Sanabria come punta di ruolo. Ora quel rinforzo tanto desiderato dovrà essere Pellegri. Una frase fatta, certo, ma per il centravanti ex Monaco questo finale di campionato può rappresentare davvero un punto di svolta della sua finora sfortunata carriera. Sperando che la Dea Bendata stavolta sia dalla sua parte.

 

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