Toro, Vlasic e Miranchuk appesi al destino di Juric

Le incertezze rallentano la programmazione della prossima stagione: il croato e il russo sanno di essere in bilico. Devono ancora meritarsi la conferma, ma non dipende soltanto da loro
Toro, Vlasic e Miranchuk appesi al destino di Juric

L’ha ripetuto a ogni piè sospinto, Juric. «Non so se rimarrò. Dipenderà da cosa succede. Vedremo. Penso a Ilic, Ricci, Buongiorno, Singo, Schuurs, Sanabria, Vlasic, Miranchuk e altri ancora. Vedo che c’è un futuro con loro e attorno a loro… Però se perdiamo di nuovo un giocatore dopo l’altro, come l’anno scorso quando alla fine se ne andarono 7 titolari, allora no, non resterò, assolutamente no, sarebbe il solito andazzo. Perché poi sarebbe difficilissimo continuare a lottare a metà classifi ca, non sarebbe certo scontato: figurarsi cercare di muovere persino dei passi in avanti! Se invece ci sarà la volontà di creare uno zoccolo duro e così sarà, con poi la possibilità di inserire qualche rinforzo mirato, allora certo che rimarrò, e non soltanto volentieri: ma anche con grandissima voglia e tanto orgoglio. Dipenderà da cosa vorrà fare la società a fine stagione».

Dentro o fuori entro fine aprile

I segnali, a oggi, non sono cambiati. O meglio: a distanza di settimane da quelle frasi stentoree, pronunciate un mese fa e poi ripetute, però in sostanza già dette con maggior diplomazia ma identico significato anche a gennaio e febbraio, c’è poco da stare allegri. E rende pienamente sia l’ambiguità della situazione sia il grado di allarme il fatto che i vertici del Torino, Cairo e Vagnati, abbiano trovato una sorta di intesa con Juric e il suo agente (Riso), volta a ottenere una risposta definitiva dal tecnico entro fine aprile. Dentro o fuori, con a quel punto un bivio consequenziale davanti agli occhi, o di qua o di là: rescissione concordata da definirsi a fine stagione oppure permanenza più o meno forzata e rinnovo del contratto sino al 2026, come proposto dal club (una tutela, un nuovo contratto lungo utile a tutti, strategico anche per rafforzare la figura dell’allenatore nello spogliatoio: in ogni caso, se ne riparlerebbe di nuovo dopo altri 12 mesi, la risoluzione sarebbe sempre possibile anche nel 2024).

I dubbi dello spogliatoio granata

Nello spogliatoio si coglie preoccupazione. Si allargano dubbi, quando non sconcerto. I giocatori chiamano i loro agenti per sapere se abbiano novità, indicazioni nuove: se ne parla diffusamente nella pagina a fianco. «Che ne sarà di tanti noi, se il mister se ne andrà?». Il Torino è anche una società scheletrica, le figure dirigenziali si contano su una mano, mancano ruoli apicali e cuscinetti intermedi. Nonostante tutto, Juric sta cercando di tenere alte nel gruppo l’attenzione e le motivazioni, ma cosa ci sia nella sua testa fino in fondo lo sa solo lui, a oggi: e la medesima riflessione può riguardare le strategie recondite di Cairo. Sotto di lui, in attesa, Vagnati col vice Moretti: ancora impossibilitati, però, a trasmettere garanzie, assicurazioni certe su come si snoderà il futuro, sull’altezza concreta delle ambizioni, sulla chiarezza degli obiettivi. Più che esprimere convinzioni assolute, il dt è in grado di mantenere lubrifi ati i rapporti con i procuratori, di ragionare con loro sulla possibilità di ottenere sconti, di esprimere opinioni e indicazioni ancora però da verificare alla prova della verità. O del fuoco, se preferite: e nel Torino di Cairo si può trovare di tutto, ma di certo non epigoni di Muzio Scevola. Manco uno. Voi appoggereste la mano su un braciere?

Vlasic e Miranchuk appesi a Juric

Nella scorsa estate alla voce jolly offensivi evaporarono a fine stagione per motivi anche molto differenti Praet, Brekalo e Pjaca. Ferma restando la volontà di fuga di Brekalo, gli unici veri rimpianti riguardarono il belga: restituito al Leicester perché giudicato troppo caro. Ammesso che di qui a fine stagione Vlasic (soprattutto), ma anche Miranchuk espongano un rendimento all’altezza (23 presenze, 4 gol e 2 assist in campionato per il croato, 20 presenze, 4 gol e 5 assist per il russo), i loro destini al momento restano più che mai in bilico: parzialmente connessi come sono anche a quella decisione finale che prenderà Juric. «Nikola è il mio pitbull», «Mira lo amo»: che cosa pensi Ivan di loro due è ben noto. Ma se l’allenatore se ne andasse e venisse sostituito da un collega con idee molto diverse e magari una personalità non altrettanto potente? Per riscattare Vlasic dal West Ham occorrerebbero a fi ne stagione quasi 15 milioni. E 12 per comprare Miranchuk dall’Atalanta (che ha già ampiamente fatto sapere di non voler concedere alcun tipo di sconto al Torino). Formalmente, i vertici granata si dicono interessati a portare avanti le trattative, a tempo debito. Del tutto prematuro, oggi. Meglio attendere le decisioni di Juric, prima. Nel caso, ci sarà sempre tempo per aprire il portafoglio. O per lasciarlo chiuso.

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