Torino, Lazaro cambia look e procuratore per il rientro

Altri intermediari per Vagnati nell’affare per il riscatto dell’austriaco di proprietà interista
Torino, Lazaro cambia look e procuratore per il rientro

TORINO - C’è chi è sicuro di restare e chi spera di potersi giocare ancora le proprie carte. Chi coltiva ulteriori sogni di gloria e chi, invece, potrebbe ancora far comodo alla causa granata. La prima partita del Torino versione 2023/2024 si gioca sugli esterni: da Singo a Vojvoda, da Aina a Lazaro. Partendo proprio dall’austriaco, le vicende degli ultimi giorni obbligano il direttore tecnico Davide Vagnati a cambiare interlocutore in ottica futura. Lazaro, arrivato in prestito con diritto di riscatto dall’Inter per 6 milioni di euro, ha cambiato da poco procuratore: non più Max Hagmayer ma l’agenzia Unique Sports Group di Gordon Stipic, che in Italia rappresenta già Calhanoglu dell’Inter e Lozano del Napoli. In tal senso, la questione riscatto – o l’eventuale prolungamento del prestito, anche se in questo caso il giocatore dovrebbe prima prolungare il suo contratto con l’Inter, in scadenza a giugno 2024 – avrà per forza di cose bisogno di nuovi passaggi e interlocuzioni. Nei giorni scorsi Vagnati ha liquidato la questione vincolando l’eventuale opzione di acquisto all’apporto del giocatore nel finale di stagione. Niente di nuovo, quindi, considerando l’importanza e il peso che Juric ha sempre chiesto di avere sulle decisioni di mercato.

Lazaro e gli altri: gli scenari

In stagione Lazaro è stato impegnato sia sulla fascia destra sia su quella sinistra nel 3-4-2-1 del croato. La lesione collaterale mediale del ginocchio destro accusata dopo la sfida contro il Verona di inizio gennaio ha messo fuori gioco il giocatore, che continua a lavorare in vista del rientro in campo. Se il fisico glielo consentirà, Lazaro potrà convincere Juric a puntare su di lui anche per il prossimo anno. Da qui, poi, partirà la nuova trattativa per il riscatto con gli agenti e con l’Inter. Chi è praticamente sicuro di vivere gli ultimi mesi in granata è Ola Aina, che comunque non ha perso il sorriso, a giudicare dal video su Instagram in compagnia di Djidji e Pellegri. Il nigeriano continua a non convincere Juric e a giugno andrà in scadenza di contratto. In Serie A ha giocato solo 805 minuti (diluiti in 16 presenze), facendosi notare solo per l’assist a Karamoh nella vittoria contro l’Udinese di inizio febbraio. A meno di clamorosi stravolgimenti, quindi, Aina dovrebbe lasciare Torino per trasferirsi altrove: in Inghilterra è un profilo che continua a piacere, ma si vedrà. Da un africano all’altro, Singo dovrebbe rimanere all’ombra della Mole. Il classe 2000 è l’esterno con più qualità, e anche in questa stagione – nonostante qualche passaggio a vuoto – ha dimostrato di avere ancora ampi margini di crescita. Sull'ivoriano, in scadenza nel 2024, da tempo ci sono gli occhi dei grandi club europei: bisognerà capire, quindi, se l’indiziato per la cessione (con tanto di plusvalenza) debba essere lui. In granata resterà sicuramente Vojvoda, che con Juric ha vissuto una seconda vita al Toro, giocando da esterno sinistro e non più destro. Il kosovaro sembra aver trovato la sua dimensione, e in tal senso potrebbero riaprirsi per lui i discorsi sul rinnovo di contratto. Sulle fasce, i movimenti in uscita - a cui potrebbe aggiungersi la cessione in prestito di Bayeye - dovranno fare il paio con quelli in entrata. Juric continua a guardare in casa Verona, dove giocano i “pupilli” Lazovic e Faraoni, rispettivamente autori di 6 e 9 gol nei due anni di gestione del croato. Il contratto di Lazovic scadrà il prossimo anno, quello di Faraoni nel 2025, ma per entrambi l’eventuale retrocessione in Serie B dell’Hellas potrebbe essere la soluzione per l’addio.

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