Buongiorno, dottore in emozioni: “Lo stadio del Toro”

Abbiamo letto la tesi di laurea del difensore granata: tante pagine sul Grande Torino, sui tifosi e sul futuro del club
Buongiorno, dottore in emozioni: “Lo stadio del Toro”© Giovanni Evangelista/LaPresse

TORINO - La fine può essere anche un inizio, in un racconto circolare. Per cui saltiamo subito a pagina 69, l’ultima della tesi di Buongiorno, segni particolari capitano del Toro fresco di convocazione azzurra, neolaureato in “Economia aziendale - Strategie di comunicazione d’impresa”. Ha scritto Alessandro nell’ultimo foglio del suo elaborato: «È un privilegio raro poter lavorare su una tesi e sentirsi parte a tutti gli effetti dell’argomento trattato, come è stato per me. (...) Nella mia vita calcio e studio sono sempre corsi su binari vicini, ma separati. In questo lavoro, però, hanno anche trovato, finalmente, un punto di incontro: l’emozione». E “Marketing emozionale nel calcio: l’esempio del Torino Fc” s’intitola per l’appunto la sua tesi. «Con la fatica, l’impegno e anche un po’ di fortuna sono cresciuto nelle giovanili del Torino, partendo dai Pulcini e arrivando fino alla Primavera, facendo poi il grande salto in prima squadra, dove tuttora ogni domenica difendo i colori granata (...). Un lungo percorso di crescita, a cui adesso posso aggiungere un ulteriore mattoncino: la mia tesi di laurea», conseguita all’Università Telematica Pegaso. «L’obiettivo è studiare e descrivere l’applicazione del marketing sensoriale ed emozionale nei confronti del consumatore, tentando di affrontare il tema dell’evoluzione delle sue esigenze (...) negli anni, applicato a una società di calcio». E «il Toro, grazie alla sua tradizione e alla sua storia, in quanto a saper suscitare emozioni ha pochi rivali».

Il Torino e lo stadio

Si allunga persino un afflato d’attualità nella tesi di Buongiorno, ora che ha ripreso quota (Cairo dixit) la possibilità che decolli una trattativa per l’acquisto dello stadio. E a pagina 56, dopo lunghi capitoli sui 5 sensi dell’emozione, su esempi di scuola legati al marketing, alla promozione dei marchi, a prodotti storici, a come attrarre una clientela, Buongiorno inizia a porre in evidenza l’importanza dello stadio per una squadra di calcio. Tra fotografie esplicative, tabelle e istogrammi, il difensore porta in evidenza in particolare il caso dell’Arsenal, il club che da uno stadio nuovo ha «ottenuto i maggiori vantaggi» immediati. Spazia tra cifre e macrostorie, sino a rituffarsi nel lascito del Grande Torino, per poi planare sull’attualità. «Era una squadra imbattibile, capace di qualsiasi impresa (...). Il capitano Valentino Mazzola, infatti, nei momenti decisivi...», eccetera eccetera. Seguono parole sull’epica granata, sino ad accendere i riflettori sul prato dove adesso corre lui: «Uno dei punti di forza del Toro (...) è lo stadio». Da buon tesserato, e lo si può comprendere, sottolinea come «negli ultimi anni il club stia tentando di concentrarsi (...) per tentare di offrire al tifoso o a chi potrà diventar tale un sistema che possa attrarlo sempre maggiormente e che sia fortemente connesso alle sue emozioni». Di lì in poi, un’analisi comparata delle «diverse attività commerciali sviluppate dal Torino per fidelizzare i tifosi». Con uno scatto in avanti, a pagina 63: «I tifosi del Toro sono legati in maniera molto forte alla propria squadra. La storia del club, la tragedia che lo ha colpito e la rivalità con la Juventus hanno fatto in modo che si definissero una serie di caratteristiche peculiari che chi sostiene questa società deve avere». Soppesa il marchio, i simboli, il colore della maglia. «Il tifoso è (...) spontaneamente alla ricerca dell’interazione e del coinvolgimento (...). Vuole sentirsi parte di qualcosa di grande ed è convinto di poter cambiare (...) ciò che lo circonda insieme agli altri». E ci fermiamo qui, sperando in un “buongiorno” anche per una società sempre più e meglio capace di comprendere la propria gente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...