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TORINO - Sta per partire un’altra rivoluzione, considerando la situazione che si è venuta a creare: giocatori poco utilizzati, altri dal costo di riscatto elevato che sino ad oggi non hanno fatto la differenza, altri ancora che sono vicini alla scadenza di contratto e che la società (per ora) non intende rinnovare. Senza dimenticare che per alcuni granata (vedi Schuurs e Singo) stanno arrivando sfiziose offerte di mercato. Le ultime giornate di campionato potranno suggerire, in un modo o nell’altro, diverse soluzioni, perché c’è anche chi si giocherà il futuro nel Toro. Difficilmente Vlasic riuscirà a conquistare la conferma, possibile per Miranchuk, probabile per Lazaro e Gravillon. Posizioni delicate, decisioni che vanno prese con il nulla osta di Juric. Il tecnico in più di una circostanza ha fatto presente, non solo ai dirigenti, che difficilmente accetterà di ricominciare con una rosa nuovamente stravolta come nella scorsa estate, anche se nelle ultime settimane il suo atteggiamento si è un po’ ammorbidito. Di sicuro invoca acquisti di qualità, investimenti che dovranno portare ad ambizioni maggiori. Al momento sono 10 i giocatori con la valigia pronta. Berisha, fuori rosa, se ne andrà di sicuro. Il contratto, sino al 2024, verrà rescisso. Gemello, Bayeye e Seck saranno dati in prestito per giocare con continuità. A Djidji non verrà prolungato il rapporto, così come ad Aina e Adopo, in scadenza. Il nigeriano è vicino al Fulham, il giovane centrocampista nato a pane e Toro è in cerca di una sistemazione. Tutti e due se ne andranno a parametro zero. Vojvoda sarà ceduto, mentre è sempre più lontano il riscatto sia per Vlasic sia per Vieira. Il primo tornerà al West Ham, il secondo alla Sampdoria. Sono almeno 10, praticamente quasi metà rosa, i partenti. Tra questi ci sono elementi che hanno giocato poco o niente, ma anche chi è sceso in campo con frequenza. Anche diversi titolari o para-titolari: in testa, come detto, i vari Vlasic, Djidji, Aina, Vojvoda, fors’anche Miranchuk e Rodriguez.
Torino, Schuurs e gli altri punti interrogativi
Ci sono, poi, dei grandi punti interrogativi. Schuurs, per esempio. L’intenzione è quella di tenerlo ancora per una stagione, a meno che non arrivino offerte irrinunciabili. Se dovessero partire entrambi i trequartisti (Vlasic e Miranchuk), Juric non gradirebbe anche la cessione dell’olandese: a quel punto vorrebbe tenere invariati almeno la difesa e il centrocampo (con Ilic e Ricci). A proposito di trequartisti, è ancora da decidere cosa fare con Miranchuk: si giocherà la permanenza negli ultimi match. Per Singo stanno arrivando richieste, anche se Cairo da Torino-Napoli in poi (quando ospitò il procuratore Nana) tratta per prolungargli il contratto che scadrà nel ‘24. In bilico anche Rodriguez: è legato al Toro pure lui sino al 2024, ma va verso i 31 anni e guadagna 1,8 milioni netti. Un prolungamento alle condizioni gradite allo svizzero non è immaginabile. Venderlo a luglio sarebbe l’unico modo per recuperare qualcosa. Alla luce di tutto questo, per cercare di non perdere Juric a maggio inoltrato (e sarebbe un colpo di scena, dopo l’armistizio di queste settimane), occorrono acquisti mirati e di qualità, come ha più volte chiesto il tecnico. Prima di tutto, nei prossimi 2 mesi, dovranno venire a galla strategie chiare, mosse societarie concrete. Il presidente dovrà anche ridurre l’indice di (s)gradimento davanti ai tifosi, di nuovo ai minimi termini. Vagnati sta già cercando diversi profili: come minimo un vice-portiere, uno o due centrali (dipenderà da Schuurs), almeno due esterni, due trequartisti e un bomber. Almeno 7-8 giocatori di valore, per presentare un Toro credibile, in grado di alzare l’asticella delle ambizioni, dare un senso al ciclo triennale di Juric e lottare per l’Europa.