Scusate, quando fate il Toro?

Una sola vittoria in 25 partite contro le grandi: dai casi Radonjic-Milan e Bayeye-Pogba alle critiche ai tifosi, dallo scarso “amore” nel club alla crisi d’identità
Scusate, quando fate il Toro?© LAPRESSE

TORINO - Dagli squilli regolarmente mancati contro le big anche in queste ultime 2 stagioni alla partita di oggi contro la Lazio per capire se il campionato del Toro avrà ancora un senso, dai puntini sulle i di Juric sulle reazioni dei tifosi non esattamente al settimo cielo per i 2 punti presi in 4 partite di cui 3 in casa compresa la Salernitana, allo schiribizzo di Radonjic “milanista vero per sempre” che sui social si scalda per i rossoneri in Champions, dai giocatori che si abbracciano sorridenti con quelli della Juve dopo un derby di Coppa Italia perso 4 a 0, all’eco delle esternazioni di giubilo di Bayeye che subito dopo la milionesima sconfitta cairota in un derby si fa ritrarre felice nello spogliatoio con Pogba, da Milinkovic-Savic (chiaramente Vanja, non sia mai il laziale Sergej) che critica i tifosi perché si erano permessi di criticare il (non) derby (non) giocato all’andata, ai ciclici casi sempre uguali dopo i derby persi come quella volta Segre che aveva voluto lasciare un insegnamento a chi sarebbe venuto dopo (come Bayeye) facendosi fotografare tutto contento con la maglia di Dybala dopo il derby perso numero 999 mila novecentonovantanove, dai prestiti con diritto della scorsa stagione non riscattati anche per assestatissimi colpi di sfortuna (Mandragora, Praet, Brekalo, Pjaca più Pobega in prestito puro per far prima), a quelli di quest’anno che ancora non si è capito bene come andrà a finire per i vari Vlasic, Miranchuk, Lazaro, Gravillon e Vieira, dalla richiesta di uno sconto per comprarli, alla domanda su come diavolo si faccia a costruire uno zoccolo duro se ogni anno prendi 5 giocatori a noleggio che significano una squadra intera a biennio (in teoria formativo).

Ironie e delusioni: si vorrebbero più segnali di un vero cambiamento

Dallo zoccolo duro che ogni volta però se ne costruirà un altro pezzo il prossimo anno perché c’è stato un intoppo, alla crisi di identità e di attaccamento e di voglia che a ogni primavera bussa alla porta dei tifosi per ricordar loro cosa succede per condanna divina al Torino Fc quando la natura rielabora questa assurda idea di risvegliarsi, da quel gruppo di intellettuali e registi e scrittori e musicisti e storici e giudici che diedero vita a un dibattito su Tuttosport lo scorso 3 dicembre per concludere che a Cairo manca il vero amore granata, alle dichiarazioni sempre su Tuttosport ma di ieri di Andrea Pisani del duo PanPers (che stiamo conoscendo adesso) su Cairo che dovrebbe avere più amore granata, dai tesserati un tempo nella Spal che di ogni età, statura, ruolo, nazionalità e gusti devono essere ingaggiati ogni anno dal Torino sia per la prima squadra sia per il vivaio perché evidentemente lo ha prescritto il medico, alla rosa della prima squadra che in 18 anni di strenui tentativi non è riuscita tranne una sola volta ad andare a visitare il Museo del Grande Torino e di tutta la storia del Toro (che in effetti dista 8 chilometri dal Filadelfia e non sia mai che si debba andare a piedi), da Silvano Benedetti (pure lui) che dopo 22 anni lascerà il Toro però per motivi personali, a questa società che sono uno più di mille (però sottraendo i mille), per cui ti chiedi se ci sia ancora da qualche parte una bandiera in carne e ossa che possa avere qualcosa da insegnare a chi atterra al Fila o in qualche campo del vivaio provenendo dalla Luna, dal leggendario centro sportivo di tutto il settore giovanile chiamato Robaldo che ormai da 7 anni (ma dicono sian pochi) è un mistero di fede, a questo Juric che accidentaccio è bravo però ha solo un modulo in testa e non lo cambia mai nemmeno quando per 90 minuti finisce nella ragnatela avversaria, dagli esperimenti sociali in curva Primavera a una società chissà se sperimentale, dal Filadelfia mai completato perché se no non sarebbe stato affittato dal Torino sempre Fc, a Cairo che però sta valutando di comprare lo stadio Grande Torino ma fategli un buon prezzo, dalla seconda squadra in C che è una bella idea e difatti il presidente ci pensa, alla prima squadra del femminile che non c’è ma il Torino ci sta pensando da anni mentre pensa anche al Robaldo, al Fila, allo stadio ipotecato e ai giocatori rimasti alla Spal, dalle 16 sconfitte contro le 7 big nell’ultimo biennio in 25 partite a quell’unica vittoria sul Milan che adesso pare ci facciano un francobollo, da Cairo ma anche a Vagnati, da Juric ma anche ai giocatori, insomma, quando farete il Toro?

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...