Il 25 aprile, il Toro, la storia: intrecci e significati di un giorno indelebile

Non è mai una data banale, a maggior ragione per chi non dimentica quelle figure che hanno dato lustro a un'epopea non soltanto granata

TORINO - Il 25 aprile è una data storica, incancellabile per un miliardo di motivi. Ebbene, forse non tutti sanno che diverse figure del Torino hanno partecipato più o meno attivamente alla Resistenza e ai movimenti antifascisti. Dai fratelli Staccione (morti nel 1945 da deportati politici a Mauthausen, antifascisti fin dagli Anni 20) a Raf Vallone (partigiano di "Giustizia e Libertà"), da Bruno Neri (vicecomandante del battaglione partigiano Ravenna, ucciso dai nazisti nel 1944) a Dino Ballarin (partigiano della Brigata Clodia) fino all'impegno del dt del Grande Torino Erno Egri Erbstein per promuovere - sin dai tempi della Lucchese - anche tra i suoi giocatori valori di libertà e fratellanza, i legami tra il Torino e il mondo della Resistenza, in forme diverse, sono stati tanti, compositi. Ricordare anche loro, in questi giorni, assume un significato doppiamente importante: per la libertà di tutti gli italiani, oggi.

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