Stadio Torino, si studia l'ipoteca: Cairo convocato dalla commissione

Carretta, assessore allo Sport: "Dialoghi costruttivi col club granata non solo su Robaldo e Filadelfia".  Interpellanza discussa in Comune: "Pronti a cercare soluzioni con il club, ma ci dica le sue intenzioni"

I l titolo dato dal consigliere comunale Silvio Viale all’interpellanza presentata era sicuramente accattivante, già solo perché condito da un chiaro scetticismo: "Ma davvero Cairo vuole comprare il Comunale?". Che poi sarebbe lo stadio Olimpico Grande Torino, naturalmente. A rispondergli è stato l’assessore allo Sport della Città di Torino, Domenico Carretta: "Con la società granata vi sono interlocuzioni continue. E sì, stiamo parlando di tutto. Di Robaldo, di Filadelfia, ma anche del futuro dello stadio". Dibattito caldo, ieri mattina, nel corso dei lavori della V commissione Sport. Alla fine, Viale si sarebbe detto "soddisfatto delle risposte, pur con tutte le lacune". L’assessore ha illustrato la posizione del Comune, ma mantenendo una qual certa riservatezza sull’esatto sviluppo della partita con Cairo, oggi come oggi. Ha presentato lo stato dell’arte, illustrato a volo d’uccello, badando bene a mantenere di fronte alla società granata una linea iperprudente, per quanto chiaramente collaborativa. D’altra parte, lasciando per un attimo l’analisi dei lavori di ieri in Municipio, va detto che nella Giunta (e figurarsi in Consiglio comunale!) si coglie ancora incertezza sulle reali intenzioni del presidente del Torino. Ma nell’amministrazione cittadina si intende ugualmente portare avanti il dialogo con Cairo e i suoi principali collaboratori nel modo più sereno e costruttivo possibile: per non poter mai essere accusati di non aver fatto abbastanza e pure per “stanare” lo stesso Cairo, diciamo così.

"Soluzione stadio solo sul fronte Juve"

"Da un quarto di secolo anni si parla dell’operazione “Due squadre, due stadi di proprietà”. Finora la questione ha trovato una soluzione solo sul fronte della Juventus - ha aggiunto l’assessore Carretta - Davanti alla cittadinanza e ai club, non possiamo che continuare a lavorare su questa strada per cercare nuove soluzioni possibili". Come si sa, il primo, grande ostacolo è rappresentato dall’ipoteca (originariamente da 38,6 milioni) apposta quando il vecchio Torino di Cimminelli saltò in aria (2005; l’impianto tornò in mano alla Città, con successivo affitto dello stadio). Ebbene, nessun privato potrà mai essere interessato all’acquisto di uno stadio ipotecato: trovare il modo per estinguere quell’ipoteca attraverso una trattativa con l’Agenzia delle Entrate è dunque il primo vero nodo da sciogliere. E risulta che i dialoghi tra i vertici della Giunta e il club granata si stiano già da tempo orientando anche in questa direzione: un passo in avanti decisamente significativo. "Ma Cairo è davvero interessato ad acquistare lo stadio?", ha continuato a chiedere Viale. "Siamo fermi a sue dichiarazioni sui giornali" (il succo: "Alle giuste condizioni economiche, simili a quelle praticate per lo stadio della Juve, sarebbe bello acquistare il Grande Torino: in merito stiamo portando avanti un’interlocuzione con il sindaco Lo Russo", disse Cairo un mese e mezzo fa). Ancora l’assessore Carretta: "La questione è sotto i riflettori del Comune. Vero, sembra che tutto sia nato solo in ambito giornalistico. Ma effettivamente abbiamo da mesi una interlocuzione costante col Torino su tutto il patrimonio della Città: stadio, Filadelfia e Robaldo, questione incancrenitasi da anni, ma che ora è in via di definizione. Restando allo stadio, le soluzioni vanno trovate con una certa celerità, cioè per tempo, visto che il 30 giugno 2025 scadrà la concessione al Torino" (che affitta l’impianto al costo di 500 mila euro l’anno; per la Città, 350mila euro di spese per la manutenzione straordinaria).

Stadio Toro, la scadenza

"L’urgenza è costituita proprio da quella scadenza. Si deve individuare una soluzione in tempi brevi": al bivio tra il possibile iter sicuramente complicato per la compravendita dell’impianto (ipoteca da togliere, valore economico da assegnare allo stadio e via dicendo) e un più banale e facile rinnovo dell’affitto, "però a condizioni economiche da rivalutare dopo gli opportuni studi degli uffici tecnici competenti. Bisogna avere le idee chiare su tutto abbastanza presto. E come assessore allo Sport resto a disposizione per qualsiasi ragionamento. Legare la crescita e lo sviluppo di un club a uno stadio di proprietà fa parte dell’abc del mondo del calcio. Se il Torino è concretamente interessato, noi come amministrazione dobbiamo essere pronti ad agevolarne il percorso: alludo a un corretto processo di accompagnamento da parte della Città. Difatti stiamo portando avanti da tempo interlocuzioni difficili, sicuramente complicate, ma utili, costruttive". Viale ha poi chiesto (e ottenuto) di far convocare Cairo in commissione "affinché chiarisca i suoi reali propositi". L’interpellanza è stata poi liberata per l’aula: si riparlerà della questione anche in consiglio comunale. La presidentessa della V commissione, Lorenza Patriarca, opererà ora per avere il presidente granata "in mezzo a noi entro luglio, al più tardi".

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