Torino, Miranchuk torna a prendere la mira: è una garanzia

Il russo è destinato a riprendersi il posto da titolare contro il Monza: se segna o inventa un assist, i granata non perdono

TORINO - A stare seduto in panchina Aleksey Miranchuk non è più abituato. A Bergamo ha sì vissuto stagioni difficili - con Gian Piero Gasperini il campo lo ha visto poco e si è spesso dovuto accontentare di guardare i propri compagni da bordo campo - ma a Torino è invece tutta un’altra storia. Lo si è capito sin dalla prima giornata di campionato, a metà agosto: il trequartista era arrivato da pochi giorni alla corte di Ivan Juric e fu subito spedito in campo dal primo minuto contro il Monza. E come si è presentato Miranchuk alla prima con il Toro? Con un pregevolissimo tocco di esterno sinistro a battere Michele Di Gregorio in uscita dopo un bell’uno-due con Antonio Sanabria al limite dell’area. Certo l’esordio sarebbe potuto essere decisamente migliore, perché proprio in seguito a quella rete del momentaneo 0-1 (la partita è poi finita 1-2 per i granata) Miranchuk si è procurato un infortunio al bicipite femorale che lo ha poi costretto a diverse settimane di stop. È tornato in campo solamente a ottobre, nella trasferta in casa del Napoli, ma da quel momento non è quasi mai uscito dalla formazione titolare.

Verso la titolarità

Ed è proprio per questo che Miranchuk ora è tra i principali candidati a una maglia nell’undici iniziale proprio contro quel Monza a cui aveva segnato già nella gara di andata: Juric gli ha concesso un po’ di riposo contro la Sampdoria, mandandolo in campo al posto di Demba Seck solamente al 66’, e quando lo ha gettato nella mischia dal suo numero 59 ha ricevuto buoni segnali. Qualche minuto prima della rete di Pietro Pellegri, il Torino ha infatti sfiorato il 2-0 proprio con Miranchuk, il cui sinistro a giro è terminato di poco distante dall’incrocio dei pali con il portiere avversario immobile e battuto. Una conclusione che ha ricordato quella al Franchi contro la Fiorentina in campionato: in quel caso la mira del russo fu perfetta e il pallone si infilò in fondo alla rete permettendo al Torino di conquistare tre punti pesantissimi. In totale di gol in campionato ne ha segnati fino a questo momento quattro a cui vanno aggiunti anche cinque assist che hanno portato ad altrettanti reti (e si è anche procurato un rigore contro il Bologna all'andata). Il dato importante, collegato a questi numeri, è però un altro: ogni volta che Miranchuk ha messo lo zampino su un gol (segnandolo direttamente o fornendo il passaggio decisivo a un compagno), il Torino non ha mai perso e ha sempre portato a casa dei punti.

Una garanzia

Insomma, l’ex Atalanta è un giocatore che durante la singola partita magari non è continuo, le sue prestazioni a volte sono intermittenti, ma sa essere determinate come forse nessun altro sa fare nella squadra di Juric. È anche per questo che il tecnico lo apprezza, che lo considera un titolatissimo della squadra, un giocatore a cui non si può proprio rinunciare a cuor leggero. Juric lo vorrebbe al Torino anche nella prossima stagione, lo ha anche spiegato senza troppi giri di parole. In attesa di capire se potrà contare su di lui anche nel futuro, se lo gode nel presente: domani pomeriggio, in quello che è un vero e proprio scontro diretto per l’ottavo posto in classifica, dovrebbe tornare a schierarlo nella formazione titolare. Fino a questo momento non lo ha mai tenuto in panchina per due partite consecutive e difficilmente lo farà a questo punto della stagione, quando le gare alla fine del campionato sono sempre di meno e anche i margini di errore sono ridotti. Saranno semmai gli altri a contendersi una maglia da titolare al fianco di Miranchuk, in questo caso il ballottaggio è tra Nikola Vlasic e Yann Karamoh, mentre Demba Seck dovrebbe uscire dalle rotazioni dopo aver comunque avuto spazio a Genova.

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