Juric non si fida del Monza, ma del suo Toro sì. Popa? Da scoprire

I granata hanno ancora l'obiettivo dell'ottavo posto. E il mercato si muove: ecco il portiere rumeno

TORINO - Partita vera, col Monza. Partita che può portare a qualcosa di molto succulento. E chi l'avrebbe mai detto fino a poco tempo fa? Essì, perché in ballo è tornato l'ottavo posto e quindi la concreta possibilità di andare in Conference League. La partita, comunque, è tutt'altro che facile e scontata anche perché il Monza ha le stesse ambizioni dei granata di Juric.

Torino-Monza e le scelte di Juric

Il tecnico croato non avrà a disposizione Per Schuurs che deve smaltire un problema muscolare. Al centro della difesa ci sarà Buongiorno che a Genova contro la Samp ha segnato il primo gol in Serie A e a Superga ha letto i nomi degli Invincibili. Un capitano anche se i gradi sono al braccio di Rodriguez che può scalare nei tre di difesa con Buongiorno appunto e Djidji. Davanti Sanabria sta attraversando un buonissimo periodo e non si discute. Pellegri invece può aumentare il minutaggio ma ancora cerca la forma migliore dopo mille infortuni e contrattempi. Miranchuk insegue un gol da tre punti, come all'andata. In mezzo il serbo Ilic è diventato il nuovo faro del centrocampo.

Juric, il Monza e l'allievo Palladino

Juric non si fida: «Il Monza gioca bene al calcio, ha gioco, idee perché ha giocatori tecnici. Speriamo di avere Schuurs e Singo per la prossima partita. Ci aspettano incontri importanti, io sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto fino ad oggi. Adesso abbiamo la possibilità di mettere la ciliegina sulla torta con l'ottavo posto e ci proveremo con tutte le nostra forze. Con l'arrivo di Ilic a sinistra siamo migliorato molto. Ci aspettano scontri diretti con Monza e Fiorentina e altri match difficili contro formazioni che inseguono un obiettivo. Vogliamo fare bene. Facciamo più punti fuori casa? Solo una coincidenza, io preparo sempre le partite allo stesso modo. Rivedo volentieri Palladino, lo conosco da una vita, abbiamo giocato assieme e poi l'ho portato a Crotone dove ha fatto una decina di partite ad alto livello che ci hanno portato in Serie A. Il suo gioco, come il mio è quello di Gasp si sta mostrando vincente». E conclude con un punto interrogativo. L'unico. Grande e grosso. Sì, l'unico. «Il nuovo portiere rumeno? Popa non lo conosco. A ognuno il suo». Come dire: l'ha preso il dt Vagnati e devo fidarmi.

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