Torino, Miranchuk ci riprova. E il riscatto scende a 11 milioni

Pagati 1,5 milioni di prestito. Zero segnali all’Atalanta: si attende la risposta del West Ham su Vlasic
Torino, Miranchuk ci riprova. E il riscatto scende a 11 milioni© LAPRESSE

TORINO - Tenere un piede in più scarpe è la regola numero 1 del buon direttore sportivo tra obiettivi primari, secondari, ruote di scorta, depistaggi ed exit strategy sul mercato. Così fan tutti: anche procuratori e presidenti, naturalmente. Come finirà tra Miranchuk e Vlasic? Prendi due e paghi uno? Prendi soltanto chi paghi? Non prendi né l’uno né l’altro? Accettansi scommesse, ma di sicuro non faremo noi il banco: a oggi, manco i due giocatori han compreso come andrà a finire la questione. Sperano. Ma, forzatamente, attendono: in bilico sul davanzale di giugno, però con vista anche su luglio. Quel che diceva l’altro giorno il croato («io rimarrei volentieri, ma non c’è ancora nulla di deciso, di sicuro: ne parlerò col Torino a fine campionato») può benissimo sovrapporsi ai pensieri di Miranchuk. Vlasic non ha nessuna intenzione di tornare in quel West Ham che l’anno scorso lo teneva ai margini. Idem il russo, pensando alle incomprensioni e alle difficoltà incontrate con Gasperini nell’Atalanta. Entrambi sono rinati con Juric, ma entrambi sono in prestito con diritto. Per il folletto croato, il riscatto costa 13 milioni.

Il futuro di Miranchuk

E per Miranchuk? Si è sempre detto un po’ su tutti i media, sin dalla definizione dell’operazione ad agosto: 12 milioni. Errato, e lo si scopre oggi. Perché in realtà il riscatto del russo è attestato a quota 11 milioni: uno in meno. I granata han già versato all’Atalanta il prezzo del prestito oneroso: 1,5 milioni. Il totale ci porta a 12,5: ma di questi “solo” 11 andrebbero ancora spesi, se mai il Torino decidesse di acquistarlo a scatola chiusa. Una certezza pressoché granitica è sotto gli occhi di tutti: l’eventualità che Cairo spenda sic et simpliciter 24 milioni per comprare tutti e due è, al momento, fuori dalla realtà. In assenza di sconti davvero significativi per entrambi o di un rinnovo del prestito almeno per uno dei due, il Torino sarà costretto a fare delle scelte: ça va sans dire. D’altra parte il loro rendimento, se osservato a volo d’uccello, è stato complessivamente buono, però non eccelso. Nonché avvolto dalla discontinuità. E il fatto che sperino di restare e che guardino con pochissima...empatia all’idea di tornare dai legittimi proprietari consente al Torino di far leva strategicamente anche sulle pressioni dei giocatori, per provare a spuntare condizioni migliori. Ma il West Ham e l’Atalanta non sonnecchiano, anche loro tengono le antenne dritte: potranno provare a vendere Vlasic e Miranchuk ad altri club, nel caso, cercando di tenere su meglio il prezzo.

Un passo per volta

Solita partita a scacchi tra più protagonisti sulle stesse caselle, insomma. Anche un po’ a poker. Lo si scriveva l’altro giorno, sull’onda di quanto era filtrato da fonti vicine al club inglese: Vagnati attende una risposta dal West Ham (ovvero la possibilità di trattare l’acquisto di Vlasic a un prezzo diverso, ben più basso di 13 milioni). I vertici della società londinese lo sanno e hanno chiesto ancora un po’ di tempo: attendono di avere l’aritmetica certezza di essere salvi in Premier. Per adesso, invece, tutto tace dalle parti di Bergamo, per Miranchuk. Un passo per volta. Il diritto di riscatto di Vlasic scadrà il 10 giugno. Quello di Miranchuk, un briciolo dopo. E una trattativa potrà finire per condizionare l’altra, inevitabilmente. Intanto il russo anche ieri si è allenato a parte. Il mignolo fratturato del piede destro gli fa ancora male: è trascorsa solo una settimana abbondante. Con gli antidolorifici, un’infiltrazione e una protezione ad hoc potrebbe anche giocare: oltretutto lui calcia prevalentemente col sinistro, è mancino. Ma al momento è più facile ipotizzare al massimo un recupero in extremis per la panchina, contro la Fiorentina. Dipenderà anche dalla soglia del dolore del giocatore e da quanto si sentirà disposto a rischiare, psicologicamente. Juric gli parlerà a tempo debito, cioè all’ultimo, per poi decidere che fare.

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