Torino, "Il museo al Fila nel ’26" : via alla ricerca dei fondi

Asvisio, presidente della Fondazione Filadelfia: "Serviranno 6 milioni. Un’altra strada è il Credito Sportivo"
Torino, "Il museo al Fila nel ’26" : via alla ricerca dei fondi

L’obiettivo è chiaro ed è stato ribadito anche nella conferenza stampa che la Fondazione Filadelfia ha tenuto ieri pomeriggio: portare il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata al Filadelfia nel 2026. «Sarebbe bello inaugurarlo il 3 dicembre, una data simbolica, il 120° anniversario della fondazione del Toro», ha spiegato Domenico Beccaria, che oltre a essere uno dei membri del CdA della Fondazione Filadelfia è anche il presidente del Museo. «Non vediamo l'ora di trasferirci al Fila, abbiamo anche tanti cimeli in più che potremo esporre, ma ci sono delle tempistiche burocratiche di mezzo: un anno per la progettazione, un paio per la realizzazione», ha spiegato sempre Beccaria. I primi passi necessari per poter realizzare il nuovo Museo, che sorgerà sul lato di via Giordano Bruno, sono stati fatti, come ha confermato il presidente della Fondazione, Luca Asvisio: «Abbiamo conferito all'architetto Bo l'incarico di effettuare la progettazione preliminare per i lavori». Oltre che con i tempi, bisognerà fare i conti anche con i costi. «La progettazione servirà a stabilire il costo complessivo, nelle casse ci sono 1,5 milioni, ma presumiamo che ne serviranno 5 o 6 per completare l'opera. Dovrebbe essere necessario un finanziamento. Abbiamo incontrato le fondazioni bancarie San Paolo e Crt per capire se ci potranno dare una mano», ha proseguito sempre Asvisio. Ma c'è anche un'altra strada che può essere perseguita per trovare i fondi necessari: quella del mutuo presso il Credito Sportivo. «Lasciamo aperta anche questa possibilità», ha continuato il presidente della Fondazione. Con il trasferimento del Museo dall’attuale sede di Villa Claretta Assandri a Grugliasco al Filadelfia, l’auspicio è che il Torino possa essere coinvolto nella gestione (anche economica). «Oggi il Museo è totalmente gestito da volontari», ha ricordato Beccaria: ovvero dai tifosi della Memoria Storica Granata, associazione senza fine di lucro. «Non possiamo però pensare di poter continuare così. Serve un coinvolgimento del Torino per trovare una soluzione soddisfacente per tutti». Nel corso della conferenza stampa non si è parlato solamente del futuro del Museo, ma anche del cortile che, come stabilito dallo Statuto, dovrebbe essere sempre accessibile ai tifosi (e non solo) in quanto luogo di aggregazione. «Abbiamo avuto un'apertura da parte del Torino, mancano alcune attestazioni per completare l'iter burocratico, ma arriveranno a breve, è questione di poche settimane - ha spiegato Asvisio -. Ci è anche arrivata la richiesta di intitolare uno dei pennoni della memoria, presenti nel cortile, a Egri Erbstein, ma non è previsto farlo perché gli abbiamo già intitolato una delle panchine».

Museo del Torino al Filadelfia nel 2026: la situazione

Riguardo al Filadelfia, uno dei temi che più ha fatto discutere i tifosi negli ultimi anni è quello del sistema di oscuramento del campo: le vele, per intendersi. Negli scorsi mesi il Torino ha provveduto alla sostituzione di quelle non semoventi (a differenza di quelle attuali), installate appena un anno prima, ma poi ridotte a brandelli dal vento. «Abbiamo fatto un accertamento tecnico ed è venuto fuori che erano stati commessi errori da parte dei costruttori su alcuni manufatti originali», ha proseguito il presidente della Fondazione, prima di soffermarsi sul restauro dei resti storici dello stadio Anni 20: «Un’attività molto importante nata grazie alla grande disponibilità dello sponsor, la Fiammengo Federico Srl, la collaborazione del Circolo Soci del Torino e il lavoro della Fondazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...