Sanabria, parla il fratello: "Tonny resterà a lungo al Toro"

Intervista a Joel, che gioca in Serie C spagnola: "Adesso è più tranquillo e più maturo. Vi spiego perché sta segnando così tanto nel 2023"

Soltanto Victor Osimhen e Lautaro Martinez hanno fatto meglio di lui in Italia nel 2023. È meno chiacchierato, sponsorizzato e appariscente di tanti altri che hanno avuto una resa decisamente inferiore. Tonny Sanabria non è soltanto l'uomo del momento in casa Toro, ma è uno degli attaccanti più importanti della Serie A, uno dei più prolifici di questa stagione. Con lui, a Torino, in questi giorni c'è Joel, il fratello minore. Classe '98, attaccante come il granata, veste la maglia dell'Estradense, compagine di Tercera División spagnola. Anche Joel, seppur per pochissimo tempo, ha conosciuto il calcio italiano da vicino: nel 2015 lo tesserò la Roma. Tonny e Joel sono molto legati: appena il più piccolo ha finito il proprio campionato ha subito raggiunto il fratellone sotto la Mole. Per godersi il finale di stagione del Toro, ma anche per trascorrere un po' di tempo con le amate nipotine Arianna e Mia.

Joel Sanabria, ci descriva il momento che sta vivendo suo fratello.

«Abbiamo un legame molto forte e in questo momento lo vedo veramente felice. Ora sono a Torino con lui e devo dire che sta bene, vive una fase di fiducia incredibile. Finalmente è felice, contento di come stanno andando le cose negli ultimi mesi. Tanti volte gli è stato rimproverato di segnare poco, ma adesso si è sbloccato e ovviamente la squadra beneficia delle sue reti. Io sono contento per Tonny, ha lavorato duramente per arrivare a vivere gioie come questa».

Cosa è cambiato nel 2023 di Tonny rispetto all’anno scorso?

«La testa: sicuramente per un attaccante il fattore psicologico ha un ruolo chiave. Noi come famiglia gli siamo sempre stati vicini, anche perché Tonny è un ragazzo sensibile, che ha bisogno di affetto per sentirsi bene. Abbiamo sempre cercato di tranquillizzarlo nei momenti difficili: il suo 2023 non è altro che il frutto della sua maturazione calcistica. Ora che sta segnando ci ha preso giusto e non vuole più fermarsi: è davvero un peccato che la stagione stia per finire».

A Sanabria piace di più aiutare la squadra o far gol?

«Il suo modo di giocare privilegia il lavoro dei compagni: si trova bene con le sue caratteristiche, non è mai stato ossessionato dal gol, perché ha sempre trovato allenatori che hanno apprezzato il suo modo di giocare, come Juric per esempio. Adesso che ha trovato continuità anche in zona gol vuole approfittarne per diventare ancora più cattivo, lavora continuamente per migliorarsi».

C’è stato un momento in cui Tonny è stato vicino a lasciare Torino?

«Si, a gennaio ci sono stati dei club che si sono fatti avanti per lui. Ma mio fratello ha preferito rimanere: non voleva andarsene dopo un’astinenza da gol, sarebbe stata una sconfitta. Voleva restare per dimostrare di essere un giocatore determinante e in primo luogo perché sta benissimo a Torino: la società lo apprezza, i compagni gli vogliono bene e i tifosi gli hanno sempre dimostrato il massimo sostegno. E lui sta ripagando la fiducia di tutti».

La società si è già fatta avanti per il rinnovo?

«Ha ancora due anni di contratto e la stagione deve finire: è ancora presto. Di sicuro, però, Tonny vuole restare al Toro: questa maglia è diventata sua, ama questa città e non ci sono motivi per immaginarlo lontano da qui. Ha giocato anche quando non era al meglio della condizione fisica, come contro la Fiorentina. Sogna di fare ancora tantissimi gol con la maglia granata: e intanto speriamo arrivi a quota quindici in campionato quest’anno, ha due partite davanti per potercela fare».

E Juric? Che ruolo ha avuto nella crescita di Sanabria?

«Penso che mio fratello gli sarà sempre grato. Lo ha ascoltato, lo ha capito e lo ha valorizzato. Lo ha difeso quando faticava a fare gol e ha avuto il merito di aspettarlo, senza mettergli pressione. Dal punto di vista psicologico Juric è stato fondamentale: il loro rapporto ha fatto la differenza in positivo, come in più circostanze hanno ricordato e sottolineato sia l’allenatore stesso, sia Tonny».

Suo fratello a quale giocatore si ispira?

«Un solo giocatore lo ha stregato: Karim Benzema. Spesso guarda le partite del Real Madrid o i video che lo riguardano per cercare di capire determinati movimenti. Per lui è un idolo».

Non c’è la Liga nei pensieri di suo fratello?

«No, non in questo momento, anche se la nostra famiglia vive a Barcellona. Tonny non ha intenzione di muoversi da Torino: la sua seconda casa è qui, in questa città».

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