Juric, che Toro! Euroboom a La Spezia e il sogno continua

Autorete, Ricci, Ilic, Karamoh in gol e granata sempre padroni del gioco: con l'Inter sarà la madre di tutte le partite per conquistare un posto in Europa

TORINO - Una traversa (Miranchuk), un palo (Vojvoda), un gol annullato (Sanabria) e quattro sigilli (autogol Wisniewski su tocco velenoso di Singo, poi Ricci, Ilic e Karamoh: le ultime due reti sono state molto belle a coronamento di azioni collettive d’un certo spessore): è Toro spettacolo, un Toro d’Europa che vince a La Spezia con un poker, 4-0 e tutti a preparare l’ultima sfida contro l’Inter che potrebbe spalancare le porte della Conference League. Un Toro da record, poi, visto che la legge dei grandi numeri conta 9 vittorie in trasferta ed è addirittura da 88 anni che il Toro non inanellava in trasferta 4 vittorie di fila senza subire gol. Una marcia inarrestabile quella dei giocatori di Juric che ottengono risultati e successi grazie al bel gioco. E viene da chiedersi come sarebbe adesso la classifica se contro il Monza fossero stati assegnati due rigori sacrosanti su Karamoh e Ricci. Quello su quest’ultimo grida vendetta ancora oggi.

Il Toro di Ilic e Ricci, Cairo esulta

Ma il Toro ha dimostrato di essere più forte anche delle ingiustizie. E grazie al suo collettivo, alla voglia dei giocatori, allo spirito di Juric è andato avanti per la sua strada. La squadra è compatta, convinta di poter ottenere un risultato importante e a La Spezia, soprattutto sul piano del gioco, ha regalato sensazioni forti. Ricci e Ilic, a segno, poi si dimostrano una delle coppie centrali più forti del campionato, sembrano fatti apposta per giocare assieme. E sono ancora giovanissimi: il primo 21 anni, il serbo 22 e entrambi con un largo margine di miglioramento. Chissà che cosa potrebbero fare in futuro.

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Il Toro gioca ed è bello

Detto questo resta una certezza. Il gioco del Toro è talmente bello da non sembrare vero. Come ha detto più volte Juric questo gruppo va confermato in blocco e con un paio di innesti giusti la prossima stagione può fare definitivamente il salto di qualità e puntare ad un’Europa ancora più importante. Intanto la sfida con l’Inter, decisiva, e considerando il calendario delle dirette concorrenti (il Monza, per esempio) va a Monza contro l’Atalanta. Insomma, può ancora succedere tutto e il contrario di tutto. Comunque vada, comunque, e lo ripetiamo per l’ennesima volta, il Toro avrà vinto lo scudetto del bel calcio, quello piacevole che riempie la pancia. Solo il Napoli, per quanto riguarda lo spettacolo, ha fatto godere di più. E il presidente Cairo se la gode. «E’ stata una bella vittoria, ricca di gol, una bella prova di compattezza. Andiamo avanti così, una partita alla volta. Ora godiamoci questo successo, poi penseremo all’Inter».
Già, l’Inter in testa, il chiodo fisso della settimana. E questo Toro può tutto.

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TORINO - Una traversa (Miranchuk), un palo (Vojvoda), un gol annullato (Sanabria) e quattro sigilli (autogol Wisniewski su tocco velenoso di Singo, poi Ricci, Ilic e Karamoh: le ultime due reti sono state molto belle a coronamento di azioni collettive d’un certo spessore): è Toro spettacolo, un Toro d’Europa che vince a La Spezia con un poker, 4-0 e tutti a preparare l’ultima sfida contro l’Inter che potrebbe spalancare le porte della Conference League. Un Toro da record, poi, visto che la legge dei grandi numeri conta 9 vittorie in trasferta ed è addirittura da 88 anni che il Toro non inanellava in trasferta 4 vittorie di fila senza subire gol. Una marcia inarrestabile quella dei giocatori di Juric che ottengono risultati e successi grazie al bel gioco. E viene da chiedersi come sarebbe adesso la classifica se contro il Monza fossero stati assegnati due rigori sacrosanti su Karamoh e Ricci. Quello su quest’ultimo grida vendetta ancora oggi.

Il Toro di Ilic e Ricci, Cairo esulta

Ma il Toro ha dimostrato di essere più forte anche delle ingiustizie. E grazie al suo collettivo, alla voglia dei giocatori, allo spirito di Juric è andato avanti per la sua strada. La squadra è compatta, convinta di poter ottenere un risultato importante e a La Spezia, soprattutto sul piano del gioco, ha regalato sensazioni forti. Ricci e Ilic, a segno, poi si dimostrano una delle coppie centrali più forti del campionato, sembrano fatti apposta per giocare assieme. E sono ancora giovanissimi: il primo 21 anni, il serbo 22 e entrambi con un largo margine di miglioramento. Chissà che cosa potrebbero fare in futuro.

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