Karamoh s’è conquistato il Torino: ha convinto società e Juric

L’annuncio del rinnovo fino al 2025 tre giorni dopo la rete segnata a La Spezia
Karamoh s’è conquistato il Torino: ha convinto società e Juric© LaPresse

TORINO - Era nell'aria da diverso tempo, ma ora è ufficiale: il Torino ha esercitato l’opzione per rinnovo del contratto di Yann Karamoh per altre due stagioni. Il francese, arrivato nell’ultimo giorno della sessione estiva dal Parma, in questi mesi ha convinto tutti: compagni, tifosi ma, cosa più importante ai fini del rinnovo, ha convinto anche Ivan Juric, Davide Vagnati e Urbano Cairo, tanto che ora i dirigenti granata hanno deciso di prolungargli il contratto. «Avanti insieme: buon lavoro e Sempre Forza Toro!», si legge nella nota pubblicata dal sito del Torino che annuncia il prolungamento del contratto del numero 7. Ma guadagnare la conferma non è stato facile per Karamoh, che inizialmente ha dovuto avere molta pazienza, sudare al Filadelfia e guardare i compagni dalla panchina prima di iniziare a ritagliarsi un po’ di spazio in campo ed entrare stabilmente nelle rotazioni di Juric.

La parabola al Torino

L’attaccante era arrivato tra la diffidenza generale, il colpo che i tifosi attendevano sulla trequarti l’1 settembre era un altro, era il ritorno di Dennis Praet dal Leicester. La trattativa con il club inglese per il belga naufragò e Vagnati fu lesto a virare proprio su Karamoh e coraggioso nel scommetterci. Il francese ha scelto un numero pesante nella storia del Toro, quel 7 indossato da mostri sacri come Menti, Meroni e Claudio Sala. Una volta giunto alla corte di Juric, ha poi dovuto sudare parecchio per trovare la migliore condizione fisica e portarsi al livello dei compagni: non è stato nemmeno convocato per le prime partite, poi è andato in panchina per la prima volta a San Siro contro l'Inter. L’esordio è invece datato 1 ottobre, nella trasferta in casa del Napoli, quando Juric lo fece giocare sulla fascia destra nei minuti finali. Ma la vera svolta della stagione di Karamoh è stata nel 2023: la pausa del campionato tra novembre e dicembre per il Mondiale in Qatar ha giovato al francese, che ha così potuto assimilare al meglio gli schemi di Juric e si è fatto trovare pronto a febbraio quando è stato chiamato in causa, tanto da diventare un vero e proprio trascinatore del Torino. Prima il gol che ha reso meno amaro il passivo contro la Fiorentina in Coppa Italia, poi le reti più pesanti contro l’Udinese e il Bologna (entrambe le partite, scontri diretti per l’ottavo posto, sono state vinte per 1-0 grazie ai colpi del numero 7). In mezzo anche il gol del vantaggio nel derby che la Juventus ha poi vinto in rimonta per 4-2. Proprio nel suo momento migliore Karamoh si è dovuto fermare a causa di un problema al polpaccio.

Il vero Karamoh

Una volta ristabilitosi, ha ripreso a giocare con continuità. In più di un’occasione Juric lo ha schierato titolare e sabato a La Spezia ha segnato per la quarta volta in questo campionato (quinta in stagione considerando la Coppa Italia): una rete che ha dunque festeggiato con il prolungamento del contratto per altri due anni. Ora nel mirino ha quel’Inter nella quale ha giocato nella stagione 2017-18, nel suo primo anno in Italia. Ma quello che vestiva di nerazzurro era un altro Karamoh rispetto all’attuale, così come diverso era il Karamoh che si è visto a Parma negli ultimi anni, un giocatore sicuramente più acerbo rispetto a oggi: non è un azzardo definire questa come la miglior stagione del francese da quando è in Italia. «Ora sono pronto per il salto di qualità, sono più maturo come giocatore rispetto a com’ero anche al Parma», spiegava lo stesso attaccante qualche settimana fa. Deve però ancora compiere l’ultimo passo per spiccare davvero il volo, ma sa di essere sulla strada giusta e che, seguendo i suggerimenti del tecnico, può continuare a crescere. «Juric è un allenatore che vuole aiutare i suoi giocatori, se tu dai il massimo con lui puoi arrivare al cielo. Mi ha dato molti consigli: mi sono serviti». Ora lo aspettano altri due anni al Torino, due stagioni nella quale il suo obiettivo personale non può che essere quello di diventare un calciatore sempre più importante per la squadra granata.

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