Il mese caldo del Torino: dal 17 via al ritiro a Pinzolo

Juric vuole avere a disposizione la base della squadra per la prossima stagione con la conferma dei big e il riscatto di Vlasic

Raduno 10 luglio al Filadelfia, partenza per Pinzolo il 17. Manca dunque un mese esatto all’inizio dei “lavori forzati” in Trentino. E per quella data Ivan Juric vuole avere a disposizione una rosa perlomeno credibile per poter mettere in atto le sue idee senza perdere tempo. Non come nella scorsa stagione, quando per la partenza in Austria si presentarono solo due volti nuovi: Bayeye, arrivato dal Catanzaro, e Radonjic dal Marsiglia. Due arrivi e tante partenze: Belotti, Pobega, Bremer, Mandragora, Praet e Brekalo avevano lasciato il Torino e il tecnico croato, per avere un numero sufficiente di giocatori per gli esercizi, aveva dovuto chiamare numerosi ragazzi della Primavera. Anche per questa ragione, seppure non solo, andò in scena il celebre litigio con Davide Vagnati.

Torino, un anno dopo

È passato un anno da quel periodo tutto nero e poco granata e Juric, il giorno dopo la fine del campionato, in un incontro con Cairo e Vagnati che si è tenuto a Masio ha ottenuto le garanzie che voleva. Per prima cosa, l’allenatore ha chiesto che Schuurs non venga ceduto, a meno che non arrivino proposte superiori ai 30 milioni. In questo caso, ovviamente, anche Juric si piegherebbe alle esigenze economiche del club, ma in cambio chiederebbe subito un sostituto all’altezza. Al momento le sue speranze sono fondate: per il difensore olandese sono arrivate diverse richieste, però nessuna superiore ai 20 milioni. Allo stesso giocatore, poi, come del resto ha dichiarato in diverse circostanze, non dispiacerebbe restare ancora un anno in granata. A Torino si trova bene sia sotto l’aspetto logistico (città), sia tecnico (squadra) e con Juric può crescere ulteriormente sino a diventare un top del ruolo. Ovviamente Ricci, forse il più corteggiato di tutti e prossimo a raggiungere la Nazionale maggiore di Mancini, non si tocca. E ci mancherebbe...
C’è stata anche, da parte dell’allenatore, la richiesta di riscattare Vlasic e Miranchuk, i due trequartisti che quest’anno hanno portato maggiore qualità. E, infatti, Vagnati si è subito messo al lavoro imbastendo trattative con i due club che sono proprietari dei rispettivi cartellini. Il direttore tecnico del Toro ha ritenuto troppo alta la cifra pattuita un anno fa, ma allo stesso tempo ha rilanciato proponendo cifre più abbordabili che per il momento sono state respinte sia dal West Ham, sia dall’Atalanta. In ogni caso, entrambi i discorsi restano ancora aperti: il club granata deve trovare una soluzione e ha tempo ancora un mese per non (ri)partire con il piede sbagliato con Juric. L’aspetto che lascia ben sperare è che Vlasic (considerato indispensabile dal tecnico) ha fatto sapere ai dirigenti londinesi che non ha nessuna intenzione di tornare al West Ham e non accetterà nessuna destinazione che non sia Torino. Una prova di forza, la sua, che alla distanza potrebbe portare a una soluzione del problema.

Torino, Juric in vacanza

Juric in questo momento è in vacanza in Croazia ed è quotidianamente in contatto con Vagnati e Cairo. Naturalmente spera che dal mercato arrivino notizie confortanti al più presto ed è chiaro che più passeranno i giorni e più la situazione si farà delicata. Tra l’altro il tecnico, prima di firmare un eventuale prolungamento di contratto che gli è stato proposto dal club, aspetta di vedere se le promesse verranno mantenute, cosa che in passato per un motivo o per l’altro non sempre si è verificato. Vlasic e Miranchuk rappresentano una doppia questione più che determinante per permettere di costruire un futuro insieme: e Cairo e Vagnati lo sanno benissimo.

 

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