Torino, per Izzo è braccio di ferro con il Monza: la richiesta del club

Il difensore ha un accordo coi brianzoli: 6 milioni in 3 anni. Per Vagnati sarà fondamentale ricavare un tesoretto dagli esuberi: il dt deve vendere anche Verdi
Torino, per Izzo è braccio di ferro con il Monza: la richiesta del club© ANSA

Se il fronte del mercato in entrata inizia a dare i primi segnali, anche quello in uscita presto dovrà sbloccarsi. Il mantra di Davide Vagnati è sempre lo stesso: alleggerimento del monte ingaggi con l'aggiunta di un minitesoretto da reinvestire. Gli esuberi in casa Toro non sono pochi, per cui la rosa verrà necessariamente sfoltita: Ivan Juric, sin dai primi giorni al Filadelfia, dovrà lavorare nelle migliori condizioni possibili. Il primo da piazzare è Armando Izzo. La sua annata al Monza lo ha completamente rivalutato: è pur sempre un difensore estremamente affidabile, che nell'amico Raffaele Palladino ha trovato un grande alleato per la rinascita. Ed è andata così: da ultima ruota del carro del pacchetto arretrato granata si è conquistato lo status di titolare inamovibile in Brianza. A tal punto da spingere Adriano Galliani ad iniziare un vero e proprio pressing per la riconferma. Il Monza non poteva riscattarlo (era un prestito puro), ma lo rivuole. Il club biancorosso ha già l'accordo con Izzo (si parla di un triennale da 2 milioni netti a stagione). Il centrale tornerebbe all'U-Power Stadium anche a piedi da Torino. Ora, però, si tratta di trovare l'intesa con Cairo, che chiede 5 milioni di euro. Galliani, per adesso, non intenderebbe superare i due milioni per un giocatore classe '92, che si appresta a vivere la fase di tramonto della propria carriera. I dialoghi fra i due club sono ripresi, ma la fumata bianca in questo momento è lontana: le pretese del Toro sono chiare e si discostano parecchio dalle intenzioni del Monza. Non c'è solo Izzo a comparire nella lista degli esuberi di lusso.

Torino-Verdi, la situazione

Una cerchia di nomi fra i quali è naturalmente compreso anche Simone Verdi. Il fantasista non è stato riscattato dal Verona, che ha dosato col contagocce le presenze, soprattutto nell'ultima parte di stagione. In questo modo, ha aggirato l'ostacolo di un obbligo di riscatto che sarebbe stato sanguinoso sia a livello di cartellino che per quanto concerne l'ingaggio. Per cui Verdi tornerà a Torino, ma su di lui le incognite sono tante. In questa fase non ha mercato, per cui Vagnati dovrà avere molta pazienza: è possibile che la cessione si possa sbloccare solo ad agosto, quando le squadre dovranno puntellare last-minute alcuni reparti. Verdi si presenterà al Filadelfia, ma è chiaro che non farà parte del progetto granata.

Toro, gli altri esuberi

Al pari di Etrit Berisha, anche lui con le valigie in mano: il portiere è finito nel mirino del Karagumruk, club turco che ha individuato nell'albanese il profilo perfetto per difendere i pali nella prossima stagione. Da gennaio l'ex Spal è diventato un separato in casa: ha uno stipendio da circa 800 mila euro netti che pesa tanto per le casse del Toro, in considerazione del fatto che il suo rapporto con Juric è ormai definitivamente compromesso (e anche lui, come Izzo e Verdi, ha il contratto in scadenza nel ‘24). Attenzione, poi, ai tanti giovani che dovranno ricollocarsi nelle prossime settimane. A partire da Luca Gemello, passando per l’attaccante Nicola Rauti, fino ad arrivare a Brian Bayeye, Magnus Warming e Krisztofer Horvath: tutti avranno bisogno di lasciare Torino per fare nuove esperienze. Non ancora certo, infine, il destino di Ben Lhassine Kone ed Emirhan Ilkhan. Il primo potrebbe interessare ancora al Frosinone. Il turco, invece, sarà rivalutato da Juric: è un patrimonio granata (pagato 4,5 milioni) che non può disperdersi dopo solo un anno in Italia.

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