Toro, Ricci da blindare: ora le trattative. Nodo stipendio

Dopo un’estate turbolenta e gli assalti di Lotito, anche tra offerte provocatorie, Cairo e Vagnati devono adeguare la situazione contrattuale di Samuele: patti da rispettare
Toro, Ricci da blindare: ora le trattative. Nodo stipendio© Marco Canoniero

Ricordate cosa successe con Lukic? Aveva il contratto in scadenza nel 2024 e già alla fine della stagione 2021-2022 si aspettava il rinnovo, con adeguamento dello stipendio. Arrivava da un ottimo campionato, 35 presenze con 5 gol segnati e un buon numero di assist. Con Juric il serbo aveva sfornato un salto di qualità nel rendimento e nella continuità. Su di lui avevano preso informazioni più club, italiani e non. Anche la Lazio, tanto per tirar fuori un nome non a caso. Ma Cairo e Vagnati riuscirono a convincerlo a restare e la promessa di un nuovo contratto con uno stipendio fi nalmente all’altezza del suo valore fu una mossa chiave per frenare gli ardori di fuga. In più, venne nominato capitano.

Toro, il precedente di Lukic

Un po’ tutto il Torino si aggrappò a Lukic, diciamo così, per puntellare un centrocampo che già aveva perso, nell’estate di un anno fa, Mandragora e Pobega. Al fianco di Ricci, la presenza del serbo, fondamentale, fu cristallizzata così. Però poi andarono male le trattative per il rinnovo. Rinvii, ritardi, dilazioni. E soprattutto un braccio di ferro sullo stipendio che non produsse niente di buono. Lukic, con uno stipendio da circa 700 mila euro netti, chiedeva uno stipendio più che raddoppiato, oltre ai bonus: queste erano le indiscrezioni. Ma si sentì non rispettato, strada facendo, sia nei tempi sia nei modi sia nel quantum delle offerte avanzate al dunque dai vertici del Torino. E reagì nel modo peggiore nell’agosto del ‘22: l’ammutinamento prima della trasferta a Monza, la perdita della fascia da capitano e un successivo tribolato reinserimento. L’elastico si era rotto definitivamente tra lui e la società. Le trattative naufragarono nella perdita di fiducia, tra distanze ormai incolmabili. E non appena possibile Cairo lo vendette, nonostante Juric sperasse in una sua permanenza almeno sino all’estate di quest’anno. A gennaio, la cessione al Fulham per una decina di milioni. Contestualmente, in regia, fu consegnato al tecnico il suo pupillo Ilic.

Torino, Ricci e il rinnovo

La situazione di Ricci non è paragonabile sic et simpliciter con quella di Lukic. Eppure anche il suo caso ha già registrato il rischio di crepe pericolosissime. E muovendo da ragioni anche (se non soprattutto) economiche. Ricci guadagna grossomodo come Lukic, intorno ai 650 mila euro netti più bonus consolidati. Lotito ha cercato di acquistarlo (Sarri lo considerava una priorità, per la Lazio). Incontri con Cairo, mentre le trattative con il regista per il prolungamento e l’adeguamento salariale venivano rinviate con una sorta di patto da rispettare a fine mercato. Se solo il patron della Lazio avesse messo sul piatto 25 milioni più 5 di bonus, e non al massimo 15+3 tra offerte più o meno provocatorie sia per il Torino sia per il giocatore, oggi Ricci sarebbe a Roma. In ogni caso, Lotito aveva intuito dove il ventre del club granata poteva rivelarsi molle: la Lazio offriva a Ricci la Champions e uno stipendio imparagonabile con quello granata, non ancora adeguato; in più Cairo era interessato a recuperare decine di milioni cash, in assenza della cessione di Schuurs (e poi abbiamo visto cosa stava per combinare... eufemismo... vendendo all’ultimo Buongiorno all’Atalanta).

Ricci-Cairo, i patti da tradurre in realtà

Ricci si è comportato con professionalità, durante la Lotiteide, mostrando rispetto e gratitudine per il Torino. Ora i patti vanno tradotti in realtà. Cairo e Vagnati lo sanno bene. Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre ci attendiamo il nuovo contratto. La fumata bianca prevede sulla carta un rinnovo sino al ‘28 (attuale scadenza: 2026) o almeno sino al ‘27 con il diritto per il club di un ulteriore prolungamento di un anno, a tempo debito. Il nodo del contendere può riguardare la defi nizione del nuovo stipendio. Tra 1,7 milioni più bonus facili e 2 netti potrà ballare una richiesta secondo noi realistica, a fronte del valore del giovane talento, dei margini di crescita e delle leggi del mercato. Diamo per scontata (sbagliamo, forse?) la volontà di Cairo e Vagnati di aumentare sì lo stipendio di Ricci, ma senza superare il tetto di 1,4 milioni netti. Presidente e ds hanno un ottimo rapporto con Ricci, ragazzo serio: immaginiamo un non breve braccio di ferro, ma si può respirare ottimismo. A meno che non si voglia rievocare in società l’equivoco... per così dire... a suo tempo coltivato con Lukic.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...