Toro, la missione di Ludergnani: costruire la seconda squadra

Il responsabile del settore giovanile ha prolungato il contratto sino al 2025, dopo i buoni risultati ottenuti nelle ultime stagioni
Toro, la missione di Ludergnani: costruire la seconda squadra© torinofc.it

Badando solo alla durata, non è un rinnovo in grado di sancire una progettualità: il prolungamento per una sola stagione, quindi fino a giugno 2025, non garantisce ancora un futuro a lungo termine. Nei fatti, però, la mossa del Toro di confermare Ruggero Ludergnani alla guida del vivaio è un'operazione importante e intelligente.

Innanzitutto per lo spessore del professionista: arrivato dalla Spal, in due anni ha avuto la capacità di imporre una parte delle sue idee e ci è riuscito in maniera profittevole. Così il club granata ha voluto dare serenità a tutto l'ambiente: Ludergnani piace, rimane e non è discussione. Poi, stagione dopo stagione, le parti capiranno se e come proseguire il matrimonio.

Sono tanti i motivi che hanno spinto il presidente Cairo a ribadire la fiducia nell'operato del capo del vivaio, corteggia- to dal Bologna nei mesi scorsi. Uno di questi riguarda i talenti che Ludergnani ha portato sotto la Mole: Gvidas Gineitis e Ange N'Guessan sono ormai giocatori della prima squadra, altri come Dembelé e Passador si stanno facendo le ossa rispettivamente al Venezia e al Rimini. Insomma, c'è una Primavera che permette a tanti ragazzi di sbocciare. I risultati dello scorso anno sono una conferma: il Toro è arrivato secondo in campionato, dietro soltanto al Lecce poi diventato campione d'Italia. E quest'anno può riconfermarsi ad altissimi livelli.

Le medaglie di Ludergnani

Ma le medaglie al petto di Ludergnani sono anche altre. Come per esempio l’aver contribuito all’allestimento della prima squadra femminile: è solo un piccolo seme, visto che il Toro partirà dall’Eccellenza, ma la mano che l’ha piantato è la sua. E poi c’è Orbassano: la Primavera tornerà a breve in provincia di Torino (dalla sfida del 24 settembre contro la Roma oppure dall’8 ottobre, quando i granata sfideranno in casa il Lecce), dopo due anni di esilio forzato. Dietro a questo traguardo, tutt’altro che scontato, ci sono due anni di lavoro di Ludergnani, che ha girato mille parrocchie prima di architettare questa soluzione. Infine, il responsabile del settore giovanile ha già portato tante squadre a Villa Claretta, al Museo del Grande Torino: vale più di una vittoria, soprattutto per i tifosi.

Il primo biennio, in generale, ha permesso a Ludergnani di guadagnare una credibilità notevole. Adesso dovrà essere uno dei protagonisti dei prossimi passi di crescita del Toro. Martellando il club affinché il Robaldo diventi realtà, migliorando un vivaio che fatta eccezione per la Primavera deve ancora trovare una solidità tecnica degna della tra- dizione granata e lavorando dietro le quinte per provare a smuovere le acque sul progetto della seconda squadra. Infine, Ludergnani dovrà continuare a sudare per arricchire la bacheca dei trofei. La strada è lunga, ma è sicuramente quella giusta. Altrimenti Cairo non si sarebbe mai sognato di rinnovargli il contratto.

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