Pagina 2 | Stellone esclusivo: Toro, Zapata perfetto. Può raggiungere quota 15 gol

«La coppia d'attacco Zapata-Sanabria è una soluzione importante, per Juric». Roberto Stellone, allenatore con un trascorso in campo con la maglia granata all'alba del percorso di Urbano Cairo (16 reti in 118 presenze tra Serie A e B dal 2005 al 2009), punta sulle soluzioni di Ivan Juric per una squadra che - dice a Tuttosport - dovrà sfruttare le opportunità per puntare all'Europa. Questione di risultati e di prestazioni, ma anche di moduli.

Stellone, Duvan Zapata è l’attaccante giusto per Juric?
«Sicuramente sì. È un giocatore che fa reparto ed è ilmio prototipo di attaccante. Si sacrifica, fa salire la squadra ed ha qualità per giocare coi compagni. Non segna solo gol semplici ma si inventa anche giocate importanti. È perfetto per il calcio di Juric e secondo me può tornare quel calciatore da 15 gol in campionato, se starà bene fisicamente».

In conferenza stampa il centravanti colombiano ha fatto subito riferimento alla spinta dei tifosi: considerando anche il suo passato granata, quanto è importante per un attaccante avere il sostegno del pubblico?
«Ti dà quella consapevolezza in più nei momenti particolari della stagione e ti serve per dare qualcosa in più. Lo abbiamo visto durante il periodo del Covid-19: senza pubblico calano l’adrenalina e l’attenzione. Se sei un attaccante e hai al tuo fianco una tifoseria importante come quella del Torino, hai una marcia in più»

Juric ha sempre giocato con una sola punta: dovremmo abituarci alla staffetta tra Zapata e Sanabria?
«Dipenderà dal tipo di partita che dovrà affrontare. Oggi basta che uno dei trequartisti si abbassi per aiutare i centrocampisti e il modulo cambia in un 5-3-1-1. Juric vuole sempre che la pressione inizi già dagli attaccanti. L’importante, in fase offensiva, è che ci sia il supporto degli esterni».

Lei in carriera ha utilizzato spesso il 3-4-2-1 e il 3-5-2: la convince la possibilità per il Torino di giocare con due punte?
«Due punte come Sanabria e Zapata, o Pellegri, danno alla squadra avversaria qualche vantaggio sui riferimenti. Con i trequartisti, magari a piede invertito, si diventa più imprevedibili. Credo comunque che il 3-5-2 sia un’opzione per il Torino, a partita in corso o dall’inizio, anche per esigenza. Juric mi piace molto come allenatore, fa giocare bene le proprie squadre e non ha paura».

In rosa c’è anche Pellegri. Può ancora essere una risorsa per il Torino?
«Direi di sì. A me piace, ha le qualità e le caratteristiche per migliorare. In questi anni non ha trovato spesso la condizione fisica ottimale. È normale anche che una squadra importante come il Torino debba avere tre alternative: Pellegri avrà il suo spazio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo una lunga sosta, come si affronta la partita di Salerno?
«Le strategie degli allenatori saranno diverse: Paulo Sousa prediligerà il palleggio, il Tori- no andrà più in verticale. Se i granata riusciranno a pressare alti non permetteranno all’avversario di giocare. Vedremo tanti duelli individuali perché le squadre giocheranno quasi a specchio, ma in questo caso il Torino sarà avvantaggiato perché lavora da più tempo sull’idea di calcio di Juric».

Secondo lei il Torino può insidiare le posizioni della classifica che valgono l’Europa?
«In Serie A credo che le prime 6 o 7 posizioni siano difficili da raggiungere, anche perché come budget e investimenti ci sono squadre superiori al Torino. Parlo delle milanesi e delle romane, del Napoli, della Juventus e dell’Atalanta. Una società come il Torino deve pensare a migliorare rispetto alla passata stagione. Se qualcuna di queste squadre non si confermerà, i granata dovranno farsi trovare pronti»

E lei, dopo l’esperienza al Benevento, è in attesa di una panchina?
«Certo, speravo di partire dall’inizio in questa stagione ma voglio farmi trovare pronto. Sono stato a vedere alcuni ritiri nel periodo estivo, adesso guardo le partite, giro e lavoro per migliorare. Spero in una chiamata il prima possibile. La categoria non importa, l’importante è che il progetto sia serio e interessante».

Stellone, il suo pronostico per Salernitana-Torino.
«Sarà una partita aperta a tut- ti i risultati, però il Torino ha qualcosa in più per puntare a vincere».

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Dopo una lunga sosta, come si affronta la partita di Salerno?
«Le strategie degli allenatori saranno diverse: Paulo Sousa prediligerà il palleggio, il Tori- no andrà più in verticale. Se i granata riusciranno a pressare alti non permetteranno all’avversario di giocare. Vedremo tanti duelli individuali perché le squadre giocheranno quasi a specchio, ma in questo caso il Torino sarà avvantaggiato perché lavora da più tempo sull’idea di calcio di Juric».

Secondo lei il Torino può insidiare le posizioni della classifica che valgono l’Europa?
«In Serie A credo che le prime 6 o 7 posizioni siano difficili da raggiungere, anche perché come budget e investimenti ci sono squadre superiori al Torino. Parlo delle milanesi e delle romane, del Napoli, della Juventus e dell’Atalanta. Una società come il Torino deve pensare a migliorare rispetto alla passata stagione. Se qualcuna di queste squadre non si confermerà, i granata dovranno farsi trovare pronti»

E lei, dopo l’esperienza al Benevento, è in attesa di una panchina?
«Certo, speravo di partire dall’inizio in questa stagione ma voglio farmi trovare pronto. Sono stato a vedere alcuni ritiri nel periodo estivo, adesso guardo le partite, giro e lavoro per migliorare. Spero in una chiamata il prima possibile. La categoria non importa, l’importante è che il progetto sia serio e interessante».

Stellone, il suo pronostico per Salernitana-Torino.
«Sarà una partita aperta a tut- ti i risultati, però il Torino ha qualcosa in più per puntare a vincere».

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