Il Toro cade all’Olimpico e perde Buongiorno: festa Sarri con Vecino e Zaccagni

Dopo tre risultati utili consecutivi, la squadra di Juric va ko e rimane con otto punti in classifica

Dopo tre risultati utili consecutivi il Toro cade a Roma contro una Lazio che centra la seconda vittoria in campionato: questa volta, dopo il vantaggio biancoceleste firmato da Vecino, i granata appaiono stanchi e annebbiati, troppo per tentare una nuova rimonta dopo quella riuscita contro la Roma. Inevitabile, e meritato, il raddoppio laziale che ha per protagonisti Felipe Anderson e Zaccagni (assist del brasiliano e stoccata dell’azzurro).

Botta e risposta

Rispetto alla prova contro l’altra romana Juric opera tre cambi. In mezzo la certezza rimane Tameze, titolare per la quarta gara consecutiva questa volta in coppia con Ricci. Quest’ultimo ambito da Lotito nel corso dell’ultimo mercato estivo, ma rimasto al Toro che ha resistito alle proposte biancocelesti. Appena discreto il primo tempo dell’azzurro, il cui calo verso metà frazione coincide con il frangente nel quale i granata vanno in difficoltà. Davanti il tecnico croato sceglie invece Sanabria e Vlasic (contro la Roma era toccato dall’inizio a Radonjic e Seck), con il croato che si mette alle spalle dei due sudamericani, appunto Sanabria e ovviamente Zapata (nel complesso sotto tono, rispetto alle precedenti uscite). Al 6’ proprio il colombiano non trova la coordinazione per ribattere in porta un pallone respinto con difficoltà da Provedel sul tiro secco, ma centrale, di Vlasic. La risposta della Lazio al 17’: angolo di Luis Alberto, maldestro intervento di testa di Schuurs, rimpallo di Bellanova che favorisce Casale e conclusione alta di quest’ultimo. Al 27’ dal Toro esce uno tra i giocatori più rappresentativi e in condizione: Buongiorno, intervenendo su Immobile, si procura un infortunio muscolare all’adduttore destro. Al suo posto entra Sazonov, che alla prima in assoluto con il Toro occupa la posizione centrale della difesa prendendo in consegna Immobile. Si chiude con due tentativi centrali per parte: di Marusic (tiro da fuori area) al 42’, e di Zapata (di testa) al 43’ dopo che un pallone calciato da Vlasic e respinto da un difensore si impenna nell’area di Provedel.

Ripresa: il crollo

Di tutt’altro tenore il secondo tempo dei granata, certo anche grazie a una Lazio che si scioglie e sale di tono. Il gol del vantaggio, poi, finisce per togliere fiducia al Toro contestualmente producendo un aumento di autostima tra i biancocelesti: è l’11’, quando Felipe Anderson trova Lazzari sul limite destro dell’area, palla a Vecino che brucia un Bellanova nella circostanza troppo morbido e infila Milinkovic-Savic. Il quale capitola una seconda volta al 30’: geniale il filtrante di Felipe Anderson per Zaccagni che entra nell’area granata e mette alle spalle del portiere serbo. Nel mezzo, al 18’, la palla del potenziale pareggio arriva sui piedi di Lazaro: cross di Bellanova, qui bravo a sgusciare via tra due avversari, e colpo al volo dell’austriaco che termina alto. A 2’ dal 90’ Castellanos va vicino al tris e al primo gol nel campionato italiano, ma la sua rovesciata sfila di poco a lato. Nel recupero Fabbri prima accordo un rigore al Torino, poi lo annulla perché Hysaj, sul tiro di Radonjic, tocca con il petto e soltanto dopo anche con il braccio comunque appoggiato al tronco. Lazio che sale a quota 7 punti e che sabato giocherà a San Siro contro il Milan, Toro che rimane a 8 e che lunedì riceverà il Verona.

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