Juric in versione psicologo per ritrovare il Torino: la strategia

Incontri individuali con tutti i giocatori, meno pressioni e anche minori vincoli tattici
Juric in versione psicologo per ritrovare il Torino: la strategia© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO- Juric non molla. Con le spalle al muro per i risultati deludenti, il tecnico è comunque sicuro di riportare le cose a posto. Anche perché gli uomini a disposizione sono competitivi, la società oltre ad aver tenuto tutti i big ha anche acquistato giocatori di spessore, tra i quali Vlasic e Lazaro, due che Ivan voleva a tutti i costi. Come confermano le ultime dichiarazioni di Cairo, la fiducia nei confronti del tecnico resta massima. Molto, però, è cambiato. Naturalmente non si parla più di prolungamento di rinnovo di contratto (che scadrà a giugno). Perché, inutile nasconderlo, così non si può andare avanti. La squadra, oltre a faticare terribilmente nella fase offensiva (pochissimi tiri e zero reti nelle ultime quattro partite) sembra priva di energie, non corre, si piega alla prima difficoltà. E nel mirino della dirigenza sono entrati pure i suoi collaboratori: soprattutto il preparatore atletico Paolo Barbero e il preparatore dei portieri Massimo Cataldi. visto che le incertezze di Vanja nel derby (una dopo l’altra) hanno ingigantito la crisi.

Juric, le responsabilità e gli allenamenti personalizzati

E allora l’allenatore, assieme al suo staff, ha portato alcuni correttivi, in questi casi fisiologici per far passare la tempesta. A partire dalla sfida di sabato a Lecce, tutt’altro che facile, ma importantissima sotto ogni punto di vista perché in caso di sconfitta il Toro precipiterebbe in piena zona retrocessione. In questi giorni Juric e i collaboratori hanno parlato con tutti i giocatori della rosa per capire quello che va e non va a livello personale. Allenamenti troppo duri? Pressioni? Posizione in campo mal gestita? E che altro ancora? Si è discusso di tutto e Juric ha speso parole di conforto a tutti, prendendosi le responsabilità del momento negativo. Un modo intelligente per liberare la testa dei suo ragazzi. Insomma, si è trasformato in una sorta di strizzacervelli. Ovviamente non è dato sapere quello che gli hanno detto i giocatori, queste sono cose che restano all’interno dello spogliatoio, ma di sicuro molti sono stati concetti espressi, a partire da quelli del capitano Rodriguez e dal vicecapitano Buongiorno, senza dimenticare Milinkovic-Savic e poi Sanabria, Ilic e Radonjic, che in questo momento sono i più scontenti del gruppo, visto che stanno trovando poco spazio.

Probabilmente ci saranno allenamenti meno intensi, più mirati, di sicuro personalizzati - come sta accadendo sempre più frequenteente - per evitare infortuni muscolari e assicurare più freschezza. Evidentemente (e questo è sotto gli occhi di tutti, basta guardare la classifica) il lavoro fatto sino ad oggi non è servito a garantire l’auspicata continuità con la passata stagione, anzi... . C’è voglia di riscatto, dunque. Juric e il Toro vogliono uscire dall’incubo del ridimensionamento e sabato a Lecce hanno la possibilità di poterlo fare. È probabile che ci sarà spazio per un atteggiamento tattico differente in attacco, dove Zapata sembra in condizione di esserci, Pellegri ha dimostrato di non avere più problemi fisici e Sanabria si sente rilanciato dal positivo ritorno in nazionale con il Paraguay.

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