Toro a Lecce, la coppia Sanabria-Pellegri, Juric e l'autoaccusa

Granata al bivio e con tanti casi aperti, da Ilic a Milinkovic Savic: Zapata e Tameze a mezzo servizio, ma serve la vittoria in Puglia

TORINO - Quattro gare consecutive senza gol: il Toro si presenta a Lecce reduce da un solo punto in suddette prove - in casa contro il Verona - e col fardello di nessuna rete segnata in 364’ (gli ultimi minuti della prova contro la Roma, più le sfide contro Lazio, Verona, Juve e Inter). A differenza dello scorso campionato, quando la produzione di occasioni era alta quanto lo spreco al momento di battere a rete, in questo i granata hanno fin qui faticato anche a costruire azioni pericolose.

Toro, il destino di Ilic nelle sue mani

L’allenatore granata si prende le sue responsabilità. La rosa è in difficoltà per gli infortuni e per i cali di condizione psicofisica. Alcuni casi si trascinano da tempo, tra fiducia ed equivoci. «Prima potevamo esprimere un certo gioco perché avevamo i giusti interpreti, adesso invece dobbiamo cambiare - spiega Juric -. Ho sbagliato io in certe scelte, per le caratteristiche che abbiamo questa squadra dovrà cercare di giocare molto di più con i due attaccanti». Dall’inizio dovrebbe toccare a Pellegri e Sanabria: «Zapata, e il discorso vale anche per Tameze, potrebbe darci una mano a gara in corso, ma sicuramente non dall’inizio. In queste ultime partite siamo tornati indietro, adesso è arrivato il momento di ribaltare la situazione». Secco il commento di Juric sul momento attraversato da Ilic: «Nella vita di questi ragazzi ci sono alti e bassi. Per me il concetto fondamentale è questo: ci sono giocatori, e penso a Ricci, Buongiorno o Schuurs, che vogliono migliorare i pregi e accettano i difetti con la volontà di correggerli. Chi vuole fare una grande carriera ha questo tipo di atteggiamento, gli altri rimangono dove sono». Il bivio è lì davanti, a Lecce...

 

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