Zapata, il Torino crede in te: l'obiettivo per migliorare la condizione

Durante la sosta il colombiano ha lavorato molto sull’esplosività per essere ancora più rapido e micidiale in area

Finora non è mai stato messo in discussione, neppure per un istante, anche se la sua condizione fisica non era al massimo. «Duvan ha bisogno di giocare», ha detto e ripetuto Ivan Juric. Dal primo giorno la società (in primo luogo) e l’allenatore hanno visto in lui il titolare, l’uomo in grado di far compiere al Toro il salto di qualità. E questo ha permesso a Zapata di lavorare in assoluta tranquillità, aiutato dal fatto di essere considerato inamovibile.
Il cambio di modulo sicuramente va assimilato e proprio con il tandem offensivo composto dal colombiano e da Sanabria qualche risultato importante c’è già stato. Se l’intesa tra i due crescerà, miglioreranno anche le prestazioni di entrambi. Da Zapata, però, è lecito aspettarsi anche tanti gol. Lo dice il suo passato in Serie A. Proprio per questo motivo, in quest’ultima pausa, il giocatore ha svolto un lavoro differenziato che lo ha portato a un passo dalla condizione migliore. Gli ultimi test, effettuati l’altro giorno dopo il periodo di lavoro speciale e personalizzato, hanno dato l’esito sperato: Duvan ha raggiunto il top anche sotto l’aspetto dell’esplosività ed è pronto a tornare decisivo come lo era nelle prime stagioni a Bergamo.

Zapata, il percorso granata

Ma procediamo con ordine per spiegare come il Toro lo stia riportando ai livelli dei tempi migliori. Proprio alla fine del mercato, un po’ a sorpresa, Zapata passò in granata. Arrivò in condizioni fisiche precarie, ma con ottimi propositi: «Sono qui per aiutare il Toro e segnare tanti gol». E lo stesso Juric, qualche giorno dopo, ammise. «Con Duvan faremo un lavoro particolare che eviti gli infortuni che ha avuto a Bergamo. Vogliamo portarlo nella condizione dei suoi anni più belli all’Atalanta, quando segnava tanti gol». L’inizio del lavoro mirato è stato eseguito nella prima pausa riservata alle nazionali, il secondo è cominciato in queste settimane ed è arrivato alla conclusione. Nel primo periodo il colombiano ha lavorato moto sulla parte fisica, in questa sull’esplosività delle gambe che gli dovrebbe consentire di essere più rapido dentro l’area di rigore. Scaltro nei movimenti, pronto a scattare o a girarsi per concludere in porta. Tanti tiri, da tutte le posizioni , senza dimenticare la pericolosità sui colpi di testa. Un lavoro studiato dal responsabile della preparazione atletica Barbero e da Juric. Duvan ha lavorato molto con gli elastici e trascinato pesi per più metri proprio per... snellire e velocizzare i suoi movimenti.

Il momento del gol

Adesso è pronto per fare (anche) gol. Già quell’assist a Ilic e la giocata (poi giudicata fallosa) che aveva portato alla rete di Rodriguez contro il Monza avevano evidenziato significativi segnali di ripresa. Adesso il Torino ha bisogno della sua versione migliore. Il digiuno di reti dell’ex atalantino dura da due mesi, troppo per quello che ha dimostrato in maglia nerazzurra e per la sua importanza per i granata. I sogni e le ambizioni della squadra di Juric passano anche, se non soprattutto, attraverso le reti del colombiano, che finora ha segnato soltanto con la Roma, firmando nel finale l’1-1.
È arrivato, dunque, il momento di svoltare e per questo i responsabili dello staff tecnico hanno lavorato su di lui anche nei piccoli dettagli, perché in certi frangenti le sfumature fanno la differenza. Contro il Bologna, secondo gli ultimi dati acquisiti (95% della condizione massima), Zapata potrà risultare l’uomo in più. E se si metterà a segnare per il Toro si apriranno scenari che fino a poco tempo fa sembravano difficili da raggiungere.

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