La questione rinnovo
Non è certo una novità il fatto che nel mondo del mercato l’opinione largamente diffusa, pure tra confidenti vicini alle cose granata, diffonda la convinzione che il rapporto tra Cairo e Juric sia destinato a terminare per morte naturale alla scadenza del contratto, dunque per comprensibile consunzione: giugno 2024. E le ragioni sono già state sufficientemente enucleate anche nel recente passato, quando si è trattato di disquisire della materia. Ma Cairo non è un manager uso a decidere in modo precipitoso. Al contrario, è solito ponderare mille e una volta ogni possibile decisione, prima di spingere il pulsante prescelto. E l’idea di decidere fin d’ora di buttare a mare a priori un allenatore che sta dimostrando di essere un produttore seriale di plusvalenze (Bremer e tutti i potenziali figli di Bremer), di rinascite (Sanabria, Rodriguez, Vlasic, Zapata, Tameze) e di decolli (Buongiorno, Schuurs, Ricci, Ilic, Bellanova) sarebbe una scelta prematura, a forte rischio di effetti boomerang. In vista della stesura programmatica del mercato di gennaio (quando non solo lo sfoltimento dei rami secchi sarà all’ordine del giorno), Cairo e Vagnati dovranno per forza fare un punto con Juric, e non sommario.
Cairo e Juric dribblano l'argomento
Sarà l’occasione, di qui a Capodanno, per tornare a riflettere anche su un futuro più allungato nel tempo. Eventualmente, da tornare a soppesare a febbraio. Al più tardi, sulla carta, a marzo. Cairo vuole vedere dove sarà il Torino in classifica, a fine anno. E poi tra un paio di mesi. Man mano, la decisione ineludibile, in un senso o nell’altro, verrà a galla per forza. Anche Juric avrà avuto modo di guardarsi attorno. E di comprendere quante volte il suo telefonino sia suonato, con all’altro capo un ds accomodante. La convenienza reciproca, sostenuta da un possibile approdo in Conference, potrebbe anche aiutare a digerire qualsiasi medicina. La prova provata, sino a prova contraria? Sia Cairo sia Juric dribblano abbastanza l’argomento, sforzandosi di lasciare una porticina sempre aperta: non si sa mai. Attenzione: sulla bilancia del rendimento, nel calcio si sa chi si perde, non cosa si conquista. Per la cronaca, il noto media internazionale “FourFourTwo” ha appena diffuso la nuova classifica degli allenatori europei in attività e Juric è stato inserito in un lusinghiero 32° posto. Motivazione: «Il suo stile calcistico death metal è ciò che lo distingue davvero, incoraggiando incessantemente i suoi giocatori a marcare aggressivamente gli avversari». Il finalino? «Molte volte paga, altre meno». Pare scritto da Cairo.