Juric va via? Il Torino pensa a Gattuso e Palladino

I risultati non stanno aiutando Ivan. Il tecnico del Monza è in scadenza: voci sul Napoli, ma lo segue pure l’Atalanta in caso di addio di Gasperini
Juric va via? Il Torino pensa a Gattuso e Palladino© LAPRESSE

TORINO - Figurarsi. «In questo momento penso solo a migliorare il Toro. Io non chiudo proprio niente, ma non voglio parlarne. Per adesso la questione del rinnovo non mi interessa: voglio sentirmi libero, così come la società è libera di scegliere». Figurarsi, sì: così parlava Juric nel momento più brillante della stagione, nel cuore di dicembre, dopo aver scavallato la vittoria più importante da agosto, 3 a 0 all’Atalanta. Ma se così tante distanze materiali e concettuali venivano sottolineate dal tecnico croato quando le cose stavano finalmente andando meglio, cosa direbbe oggi Ivan dopo il deludente pareggio in casa con l’Udinese e l’ennesimo pugno nello stomaco, a Firenze? Se pensiamo al suo futuro in scadenza, beh, i risultati non lo stanno certo aiutando. E in momenti così grigi, da rinascita di nuovo abortita sul più bello, con la tifoseria sempre più sfibrata e arroventata e una società sempre più delusa e seccata, sembra persino irrealistica una permanenza di Juric al fianco di Cairo e Vagnati per il quarto anno di fila, nella prossima stagione. «Però a me piacerebbe andare avanti con lui, se lo volesse», diceva Cairo settimane fa, col Toro in rimonta in classifica. Frasi anche di prammatica. Perché l’esigenza primaria di Cairo è salvare il salvabile per favorire il miglior rendimento possibile della squadra di qui a maggio. Ma vogliamo forse immaginarlo soddisfatto, contento di avere una squadra immersa nel grigiore di metà classifica dopo 18 giornate e un mercato estivo chiuso in rosso? 

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Juric libero sul mercato: indiscrezioni su Palladino

«Voglio sentirmi libero», diceva Juric, mettendosi nei fatti sul mercato in attesa di valutare nuove offerte. «Però in questo modo anche la società è libera di scegliere», aveva aggiunto. Libera di guardarsi attorno, di valutare, chiedere informazioni, effettuare sondaggi, annusare l’aria, riflettere e pure far di conto. Su queste colonne si svelarono, diverse settimane or sono, quei giri d’orizzonte compiuti attorno al sogno Tudor, che già fece bene a Verona dopo Juric. A oggi è libero, però dopo il Marsiglia insegue un club in Champions e ingaggi dai 3 milioni netti in su. Più realistico è pensare piuttosto a Gattuso, da diversi anni un pallino di Cairo (almeno per due volte cercò di portarlo in granata). Gattuso sta allenando proprio a Marsiglia, ma è in scadenza. «Se non ci qualificheremo in Europa andrò a casa», spiegò a settembre, quando fu ingaggiato al posto di Marcelino. «Nel mio contratto c’è un’opzione (un rinnovo automatico, ndr) legata alla qualificazione in Champions, quindi dobbiamo finire tra le prime 4 per conquistare almeno i preliminari». Ma l’ambiente di Marsiglia non è esattamente facile: chiedere proprio a Tudor. Al momento l’Om è 6°, in parziale risalita, ma ancora fuori da tutte le Coppe. E stiamo comunque parlando di un allenatore da 2 milioni netti a stagione, almeno.

Così, in questo quadro ancora molto sfuocato, emergono indiscrezioni su Palladino, artefice del miglior Monza della storia da quando è stato promosso dalla Primavera al posto di Stroppa (settembre ‘22). Palladino è un giovane allenatore in ascesa sulle cui qualità non è neanche il caso di dilungarci, qui. Cairo lo voleva già un anno e mezzo fa per la Primavera. Ma Palladino era in Brianza dal ‘21 e alla fine la spuntò Galliani. In questi giorni, a cavallo del pareggio al Maradona, sono poi venute a galla voci su un possibile approdo sotto il Vesuvio, anche per via delle origini napoletane del tecnico. «L’anno scorso diedi la mia parola a Berlusconi e Galliani sul fatto che sarei rimasto per un’altra stagione - ha appena detto Palladino -. Darò tutto me stesso per il Monza, ma sono in scadenza, è vero»: appunto. E guadagna “solo” un milione. Anche lui come Juric è un figlio di Gasperini: in granata, una qual certa continuità tattica sarebbe preservata e valorizzata, sulla carta. Attorno a Palladino gravita manco a dirlo anche l’Atalanta: l’allenatore napoletano sarebbe una carta da giocare in caso di separazione giust’appunto da Gasp. Ora in coda si mette anche il Torino, forte pure degli ottimi rapporti tra l’agente di Palladino e Cairo: un altro aspetto da mandare a memoria.  

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