Toro d’Europa: ora o mai più. Il calendario spinge Juric, Zapata e compagni

Nelle prossime 4 gare i granata affronteranno Cagliari, Salernitana, Sassuolo e Lecce. Momento verità: esauriti questi match la strada diventerà in salita

TORINO - Il tabù del passato, ovvero l'incapacità di reggere l'urto al cospetto delle big, è stato sfatato in questa stagione. Il Toro ha completamente sbagliato prestazione contro Juventus, Inter e Milan, ma ha strappato applausi a scena aperta per esempio contro Napoli, Atalanta e Roma, ottenendo 7 punti in tre gare. Per questo il salto di qualità va conquistato, sì, ma contro le piccole. Quando il calendario sembra alla portata dei granata, quando cioè gli uomini di Juric scendono in campo con i favori del pronostico. Le prossime quattro partite diranno la verità sulla consistenza mentale del Toro: arrivano in serie Cagliari, Salernitana, Sassuolo e Lecce. Due partite in casa e due fuori.

Cosa fare con la Salernitana

Gare in cui servono i punti che fino a questo momento mancano a Rodriguez e compagni per poter ambire a qualcosa in più di un campionato da ultimo posto della parte sinistra della classifica. Si parte dal Cagliari, una partita che all'andata ha evidenziato tutti i limiti del Toro. Davvero impalpabile in fase offensiva, a tal punto da costringere Radunovic a compiere una sola parata dopo pochi secondi su Sanabria. Da quel momento in avanti i granata si sono incartati: in Sardegna, contro una squadra reduce dalla pesante sconfitta di Frosinone, non potrà capitare. Contro la Salernitana, invece, basterà ripetere in fotocopia il match dell'andata. All'Arechi si è visto un Toro sicuramente poco appariscente, ma tremendamente concreto. Quattro occasioni pesanti, tre gol. Non può essere sempre domenica, ma per sperare nell'Europa serve quella cattiveria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il mini ciclo

Cinismo che ha contraddistinto anche il duello col Sassuolo: nel pieno della contestazione, i granata hanno offerto una prova maiuscola. Con un primo tempo notevole, da squadra matura e determinata ad uscire da un periodo complicato. Infine il Lecce, punto conclusivo di un mini ciclo che dovrà portare al Toro quanti più punti possibili. I giallorossi sono in apnea: approfittarne è un obbligo per Juric, che non si accontenterà di un girone di ritorno all'acqua di rose. Esaurite le quattro partite certamente alla portata, poi, per i granata si fa durissima: il 22 febbraio c'è il recupero contro la Lazio, poi la trasferta contro la Roma quattro giorni dopo e marzo si apre col binomio Fiorentina-Napoli.

Gli incroci 'tremendi'

La prima parte di stagione ha dato al Toro la consapevolezza di potersela giocare contro tutti. Ma i punti avranno un peso specifico sempre maggiore e per l’Europa si dovrà sgomitare contro tutte. Contro Sarri, che ha l’obbligo di invertire la rotta. Ma anche contro De Rossi, che ambisce a portare la sua Roma in Champions League. Per non parlare di Italiano e Mazzarri: il primo sogna il quarto posto, il secondo ha un mare di punti da recuperare per poter dare un senso al torneo dei partenopei. Da domani al 10 marzo per il Toro non ci saranno mezze misure: subito quattro scontri abbordabili, dopodiché quattro incroci potenzialmente tremendi. Contro Cagliari, Sassuolo, Salernitana e Lecce all’andata sono stati raccolti 10 punti: Juric metterebbe la firma per replicare questo score.

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TORINO - Il tabù del passato, ovvero l'incapacità di reggere l'urto al cospetto delle big, è stato sfatato in questa stagione. Il Toro ha completamente sbagliato prestazione contro Juventus, Inter e Milan, ma ha strappato applausi a scena aperta per esempio contro Napoli, Atalanta e Roma, ottenendo 7 punti in tre gare. Per questo il salto di qualità va conquistato, sì, ma contro le piccole. Quando il calendario sembra alla portata dei granata, quando cioè gli uomini di Juric scendono in campo con i favori del pronostico. Le prossime quattro partite diranno la verità sulla consistenza mentale del Toro: arrivano in serie Cagliari, Salernitana, Sassuolo e Lecce. Due partite in casa e due fuori.

Cosa fare con la Salernitana

Gare in cui servono i punti che fino a questo momento mancano a Rodriguez e compagni per poter ambire a qualcosa in più di un campionato da ultimo posto della parte sinistra della classifica. Si parte dal Cagliari, una partita che all'andata ha evidenziato tutti i limiti del Toro. Davvero impalpabile in fase offensiva, a tal punto da costringere Radunovic a compiere una sola parata dopo pochi secondi su Sanabria. Da quel momento in avanti i granata si sono incartati: in Sardegna, contro una squadra reduce dalla pesante sconfitta di Frosinone, non potrà capitare. Contro la Salernitana, invece, basterà ripetere in fotocopia il match dell'andata. All'Arechi si è visto un Toro sicuramente poco appariscente, ma tremendamente concreto. Quattro occasioni pesanti, tre gol. Non può essere sempre domenica, ma per sperare nell'Europa serve quella cattiveria.

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