TORINO - Il tabù del passato, ovvero l'incapacità di reggere l'urto al cospetto delle big, è stato sfatato in questa stagione. Il Toro ha completamente sbagliato prestazione contro Juventus, Inter e Milan, ma ha strappato applausi a scena aperta per esempio contro Napoli, Atalanta e Roma, ottenendo 7 punti in tre gare. Per questo il salto di qualità va conquistato, sì, ma contro le piccole. Quando il calendario sembra alla portata dei granata, quando cioè gli uomini di Juric scendono in campo con i favori del pronostico. Le prossime quattro partite diranno la verità sulla consistenza mentale del Toro: arrivano in serie Cagliari, Salernitana, Sassuolo e Lecce. Due partite in casa e due fuori.
Cosa fare con la Salernitana
Gare in cui servono i punti che fino a questo momento mancano a Rodriguez e compagni per poter ambire a qualcosa in più di un campionato da ultimo posto della parte sinistra della classifica. Si parte dal Cagliari, una partita che all'andata ha evidenziato tutti i limiti del Toro. Davvero impalpabile in fase offensiva, a tal punto da costringere Radunovic a compiere una sola parata dopo pochi secondi su Sanabria. Da quel momento in avanti i granata si sono incartati: in Sardegna, contro una squadra reduce dalla pesante sconfitta di Frosinone, non potrà capitare. Contro la Salernitana, invece, basterà ripetere in fotocopia il match dell'andata. All'Arechi si è visto un Toro sicuramente poco appariscente, ma tremendamente concreto. Quattro occasioni pesanti, tre gol. Non può essere sempre domenica, ma per sperare nell'Europa serve quella cattiveria.