Da Soppy e Radonjic a Masina e Okereke: com'è cambiato il Torino

Via in 6, dentro in 4: l’ultimo è l’ala serba Kabic, pure lui in prestito. Spogliatoio ripulito e monte ingaggi ridotto
Da Soppy e Radonjic a Masina e Okereke: com'è cambiato il Torino© Gianluca Zuddas/LaPresse

La domanda più popolare tra i tifosi granata sul mercato del Toro adesso è: ma Belotti a Firenze si rimetterà a segnare? Siamo seri, su. Nella mitologica zona Cesarini delle trattative, spesso arata dal club granata tra operazioni in entrata o in uscita realizzate col cuore in gola, Vagnati è riuscito a completare il trasferimento da Belgrado di Uros Kabic, 20 anni, jolly offensivo, ala destra, un metro e 83, in uscita dalla Stella Rossa. Trattasi di un giovane dalle discrete qualità, mancino di piede, sicuramente da tarare man mano in un campionato enormemente più competitivo qual è la Serie A. Da vedere quanto spazio si meriterà in qualche spezzone finale e quanto gliene vorrà dedicare Juric a priori. Il giovane Kabic è un pallino specifico di Vagnati.

Kabic-Vagnati, il precedente

Il dt era arrivato a un passo dal tesserarlo già due anni fa, sempre a gennaio. E sempre in coda al mercato. Ma in extremis saltò tutto in aria: le eccessive richieste degli agenti per le commissioni (750 mila euro) fecero abortire la trattativa proprio quando la fumata bianca era già a metà strada nel camino. Anche a ‘sto giro il dt si è ributtato in pista alla fine, ha di nuovo dovuto brigare, sudare, lottare, ma ce l’ha fatta: prestito con diritto di riscatto a 2 milioni. In patria, Kabic nei mesi scorsi è riuscito a ritagliarsi 169 minuti: 37 in campionato (3 comparsate), 12 in Champions e 120 nella Coppa nazionale (2 gettoni). Una presenza nell’Under 21. Era decollato più e meglio nella passata stagione, 14 gare e 2 reti in campionato. Se son rose fioriranno al Filadelfia, di qui a fine maggio. Il ragazzo di Novi Sad dovrà imparare la lingua, apprendere i nostri sistemi di vita, conoscere e digerire i severi metodi di Juric, masticare il pane duro delle marcature italiane. Prevediamo un ambientamento non breve. Sentiremo Ivan, cosa ne pensa. Una scommessa quando è giovane può anche intrigare, se possiede testa e talento.

La situazione

Ordunque, fuori in 6 e dentro in 4. Prima di Kabic, gli altri 3 prestiti con diritto dei giorni scorsi: Lovato, 23 anni, impiegabile sia da centrale sia da braccetto (addio Salernitana), il 30enne ex nazionale marocchino Masina, utilizzabile al posto di Rodriguez o da terzino sinistro di contenimento (solo 61 minuti in campo da riserva a Udine in questa stagione, dopo prolungati problemi muscolari e prim’ancora la rottura del crociato, nel settembre ‘22) e la prima o seconda punta nigeriana 26enne Okereke, 7 reti in A col Venezia nel ‘21-’22, altrettanti l’anno dopo a Cremona sempre nella massima serie, ma solo 2 in 17 presenze (quasi tutte da subentrato) in questo campionato di B. Diritti di riscatto prefissati alle seguenti cifre, volendo acquistarli: 4,5 milioni Lovato, circa 4 Okereke e una milionata Masina. Lovato aveva fatto bene con Juric a Verona: con Buongiorno out per un mese e Schuurs lungodegente, potrà dare un contributo di sostanza. Tanto più con Zima (quasi sempre appiedato da cronici problemi, post operazione al ginocchio di un anno fa) appena venduto allo Slavia Praga: e per 4,5 milioni. Un botto di soldi, dati gli annessi e i connessi.

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Scommessa Okereke

Una scommessa matura sarà poi Okereke quanto al rendimento e alla misura dell’impiego, alle spalle della riserva Pellegri. Mentre a sinistra, con tutto il rispetto per il motivatissimo e gagliardo Masina, Juric aveva chiesto un Bellanova col piede mancino, un talento veloce, bravo in dribbling, appuntito il giusto. Era la sua priorità, palesata da 2 mesi. E le prime scelte erano altre. Per esempio Köhn dell’Hannover, ma alla fine costava 4 milioni. O la sua alternativa, un altro giovane di qualità, Cuiabano del Gremio (2,5 milioni): troppo complicato, però, organizzare un trasferimento dal Sud America in quattro e quattr’otto, in extremis. E così, dopo un grande giro in tondo compiuto per settimane intorno a quella che doveva essere la priorità del mercato, Vagnati si è rifugiato in Masina. Il dt lo aveva già preso in prestito una dozzina di anni fa quando lavorava alla Giacomense in C. Mentre per il reparto offensivo, si sa, la prima scelta era Rafa Mir, in uscita dal Siviglia: ma voleva il Valencia. Era un’occasione, tanto più in prestito con diritto. Però è risultato solo un lunghissimo vicolo cieco. Intanto, man mano, il Torino smarriva le migliori alternative non troppo costose. Così negli ultimi giorni è decollata la pista Okereke, che la Cremonese aveva messo sul mercato. Classico paracadute dell’ultima ora.

Chi è partito

Il primo a levar le tende per trovare spazio e crescere in B in prestito a Terni, date le sue potenzialità, è stato N’Guessan, 20enne, difensore. Poi Demba Seck, zero gol e migliaia di palloni persi, soprannominato dai tifosi Demba Sdeng dopo l’incidente stradale nel cuore della notte. Non poteva più restare per ragioni innanzi tutto extracalcistiche, quelle accuse di revenge porn. Il Frosinone lo ha preso in prestito. Scaricato Soppy, terzino ai margini da sempre. Il prestito dell’Atalanta è stato girato allo Schalke. Eliminato Radonjic, da 3 mesi non fuori squadra ma quasi: e se a fine stagione dovesse scattare l’obbligo di acquisto a carico del Maiorca, il Torino incasserebbe persino 3 milioni, incredibile. Via pure Karamoh, altro jolly offensivo ai margini. Aveva chiesto la cessione. Ieri sera depositato il nuovo contratto in Francia: Montpellier, prestito con diritto. Invece è rimasto il 3° portiere rumeno Popa. Cui si è aggiunto in queste settimane Passador, dopo una presenza in prestito a Rimini. Di Zima, l’unico che ha prodotto soldi, si è già detto. Abbassato grandemente pure il monte ingaggi complessivo. Lo spogliatoio è stato ripulito: buona cosa. Chi è arrivato non alzerà sic et simpliciter il tasso tecnico, il livello della qualità: saranno tutte riserve, con Lovato un gradone decisamente sopra agli altri anche per l’esperienza con Juric a Verona. Però i nuovi arrivati hanno motivazioni enormi: e non è poca cosa, se andranno a sostituire scarti sfiduciati o produttori seriali di casi(ni). Hanno voglia di rilanciarsi (Lovato), di sbocciare di nuovo in A (Okereke), di risorgere (Masina) o proprio di sorgere (Kabic). Il Toro resta lo stesso, però nello spogliatoio è almeno aumentata la fame anche negli angoli meno illuminati.

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La domanda più popolare tra i tifosi granata sul mercato del Toro adesso è: ma Belotti a Firenze si rimetterà a segnare? Siamo seri, su. Nella mitologica zona Cesarini delle trattative, spesso arata dal club granata tra operazioni in entrata o in uscita realizzate col cuore in gola, Vagnati è riuscito a completare il trasferimento da Belgrado di Uros Kabic, 20 anni, jolly offensivo, ala destra, un metro e 83, in uscita dalla Stella Rossa. Trattasi di un giovane dalle discrete qualità, mancino di piede, sicuramente da tarare man mano in un campionato enormemente più competitivo qual è la Serie A. Da vedere quanto spazio si meriterà in qualche spezzone finale e quanto gliene vorrà dedicare Juric a priori. Il giovane Kabic è un pallino specifico di Vagnati.

Kabic-Vagnati, il precedente

Il dt era arrivato a un passo dal tesserarlo già due anni fa, sempre a gennaio. E sempre in coda al mercato. Ma in extremis saltò tutto in aria: le eccessive richieste degli agenti per le commissioni (750 mila euro) fecero abortire la trattativa proprio quando la fumata bianca era già a metà strada nel camino. Anche a ‘sto giro il dt si è ributtato in pista alla fine, ha di nuovo dovuto brigare, sudare, lottare, ma ce l’ha fatta: prestito con diritto di riscatto a 2 milioni. In patria, Kabic nei mesi scorsi è riuscito a ritagliarsi 169 minuti: 37 in campionato (3 comparsate), 12 in Champions e 120 nella Coppa nazionale (2 gettoni). Una presenza nell’Under 21. Era decollato più e meglio nella passata stagione, 14 gare e 2 reti in campionato. Se son rose fioriranno al Filadelfia, di qui a fine maggio. Il ragazzo di Novi Sad dovrà imparare la lingua, apprendere i nostri sistemi di vita, conoscere e digerire i severi metodi di Juric, masticare il pane duro delle marcature italiane. Prevediamo un ambientamento non breve. Sentiremo Ivan, cosa ne pensa. Una scommessa quando è giovane può anche intrigare, se possiede testa e talento.

La situazione

Ordunque, fuori in 6 e dentro in 4. Prima di Kabic, gli altri 3 prestiti con diritto dei giorni scorsi: Lovato, 23 anni, impiegabile sia da centrale sia da braccetto (addio Salernitana), il 30enne ex nazionale marocchino Masina, utilizzabile al posto di Rodriguez o da terzino sinistro di contenimento (solo 61 minuti in campo da riserva a Udine in questa stagione, dopo prolungati problemi muscolari e prim’ancora la rottura del crociato, nel settembre ‘22) e la prima o seconda punta nigeriana 26enne Okereke, 7 reti in A col Venezia nel ‘21-’22, altrettanti l’anno dopo a Cremona sempre nella massima serie, ma solo 2 in 17 presenze (quasi tutte da subentrato) in questo campionato di B. Diritti di riscatto prefissati alle seguenti cifre, volendo acquistarli: 4,5 milioni Lovato, circa 4 Okereke e una milionata Masina. Lovato aveva fatto bene con Juric a Verona: con Buongiorno out per un mese e Schuurs lungodegente, potrà dare un contributo di sostanza. Tanto più con Zima (quasi sempre appiedato da cronici problemi, post operazione al ginocchio di un anno fa) appena venduto allo Slavia Praga: e per 4,5 milioni. Un botto di soldi, dati gli annessi e i connessi.

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