Masina, l’uomo in più del Torino: tutto casa e spogliatoio

Serietà e affidabilità: l’esterno che ha debuttato domenica ha rappresentato un riferimento in ogni squadra in cui ha giocato
Masina, l’uomo in più del Torino: tutto casa e spogliatoio© ANSA

È arrivato un po’ a sorpresa, negli ultimi giorni della sessione invernale di calciomercato. Un po’ a sorpresa ha anche esordito domenica contro la Salernitana, quando Ricardo Rodriguez si è fermato per un guaio muscolare. Adam Masina ha iniziato così la sua avventura al Torino, giocando (bene) e cercando anche di scrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori con un sinistro dal limite, nel secondo tempo, terminato di poco largo. Con il gol ha avuto un rapporto particolare nel corso della carriera, ne ha segnati diversi quando giocava nelle giovanili del Bologna e il suo ruolo era l’attaccante. E proprio per rinforzare l’attacco fu preso nella stagione 2012/2013, la sua prima da professionista, dalla Giacomense di Davide Vagnati.

Masina, l'intuizione di Gallo

Ad allenare la squadra emiliana in quella stagione c’era un’altra vecchia conoscenza granata: Fabio Gallo. Fu lui ad avere l’intuizione di provare Masina in un ruolo differente, facendolo arretrare per giocare come esterno di sinistra nel suo 3-5-2. Quell’intuizione di Gallo è stata una vera fortuna per quel ragazzo nato in Marocco ma cresciuto nel Bolognese, dopo essere stato adottato da una famiglia italiana, che sognava di diventare un calciatore professionista: negli anni successivi ha conosciuto la Serie A e la Nazionale (prima l’Under 21 italiana, poi quella maggiore marocchina), ha poi giocato in Premier con il Watford ed è infine rientrato in Italia nel 2022, all’Udinese, prima di approdare al Torino con l’obiettivo di dimostrare di essere lo stesso giocatore che tutti hanno potuto conoscere prima dell’infortunio al crociato. Ma c’è da scommetterci che a Torino si farà apprezzare anche come uomo.

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Masina, i complimenti di Cairo

Chi lo conosce non fa che parlarne bene: ragazzo serio, alla mano, senza grilli per la testa, uno di quelli che dentro uno spogliatoio non possono che fare bene, che dà una mano anche nei momenti di difficoltà per raggiungere gli obiettivi. È sempre stato così, dicono, fin da quando era più piccolo, quando andava a scuola e a pallone giocava all’oratorio. E non si è mai montato la testa neanche dopo i primi importanti contratti firmati. Le doti umane non si perdono per un infortunio. Le prime impressioni sono state positive, a fine partita ha anche ricevuto i complimenti di Cairo. Ora ha quindici partite davanti a sé per dimostrare di essere ancora il giocatore apprezzato al Bologna e al Watford.

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È arrivato un po’ a sorpresa, negli ultimi giorni della sessione invernale di calciomercato. Un po’ a sorpresa ha anche esordito domenica contro la Salernitana, quando Ricardo Rodriguez si è fermato per un guaio muscolare. Adam Masina ha iniziato così la sua avventura al Torino, giocando (bene) e cercando anche di scrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori con un sinistro dal limite, nel secondo tempo, terminato di poco largo. Con il gol ha avuto un rapporto particolare nel corso della carriera, ne ha segnati diversi quando giocava nelle giovanili del Bologna e il suo ruolo era l’attaccante. E proprio per rinforzare l’attacco fu preso nella stagione 2012/2013, la sua prima da professionista, dalla Giacomense di Davide Vagnati.

Masina, l'intuizione di Gallo

Ad allenare la squadra emiliana in quella stagione c’era un’altra vecchia conoscenza granata: Fabio Gallo. Fu lui ad avere l’intuizione di provare Masina in un ruolo differente, facendolo arretrare per giocare come esterno di sinistra nel suo 3-5-2. Quell’intuizione di Gallo è stata una vera fortuna per quel ragazzo nato in Marocco ma cresciuto nel Bolognese, dopo essere stato adottato da una famiglia italiana, che sognava di diventare un calciatore professionista: negli anni successivi ha conosciuto la Serie A e la Nazionale (prima l’Under 21 italiana, poi quella maggiore marocchina), ha poi giocato in Premier con il Watford ed è infine rientrato in Italia nel 2022, all’Udinese, prima di approdare al Torino con l’obiettivo di dimostrare di essere lo stesso giocatore che tutti hanno potuto conoscere prima dell’infortunio al crociato. Ma c’è da scommetterci che a Torino si farà apprezzare anche come uomo.

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