Giuseppe Vives: "Torino, con tre vittorie puoi credere all’Europa"

L’ex granata: "Pochi hanno le qualità di Buongiorno. Lo dico da tempo: a Ricci bisogna dare sempre più fiducia"
Giuseppe Vives: "Torino, con tre vittorie puoi credere all’Europa"© L.Canu

A spingere il Torino in vista della rincorsa all’Europa ci pensa Giuseppe Vives, uno che la maglia granata l’ha onorata e portata con orgoglio. L’ex capitano granata (a 44 anni gioca ancora in Promozione nella Virtus Afragola: «Anche davanti a 10 persone mi emoziono come quando scendevo in campo a San Siro») vivrà venerdì sera una sfida speciale, visto che il Lecce è la squadra che l’ha valorizzato e lanciato nel grande calcio. Proprio dai giallorossi spiccò il volo verso il Toro, che lo acquistò nel 2011 e in cui ha militato per 5 anni e mezzo collezionando 164 presenze. 

Che gara si aspetta? 
«Sarà una bella partita tra due squadre organizzate, ma niente pronostici. Torino e Lecce sono due piazze che mi hanno dato la possibilità di arrivare a livelli importanti. Ho vissuto in città bellissime e con un pubblico eccezionale. Sono state casa mia per più di 11 anni, partendo dalla Serie B vinta con tutte e due fino ad arrivare in Europa League».  
 
Era il capitano dell’ultimo Toro arrivato a giocare in Europa. La squadra di Juric può imitarvi? 
«Noi siamo cresciuti anno dopo anno, pur essendo partiti dalla B. Piano piano abbiamo inserito nuovi giocatori e si è creata l’alchimia giusta per arrivare in Europa. Rispetto a questo Toro avevamo meno pressioni: non c’era l’obbligo di andare in Europa che c‘era adesso».  
 
Cosa manca al Toro per chiudere tra le prime sette?  
«C’è tanta concorrenza, quest’anno non è facile arrivare in Europa nonostante il Toro abbia un’ottima rosa. Serve però maggior continuità e fare un filotto di 3 vittorie di fila. Con gli alti e bassi non si va lontano».  
 
Lei arrivò in sordina e si impose come un pilastro della squadra di Ventura, tanto da essere nominato capitano. Che cosa ha rappresentato quella investitura?  
«Me lo dicono sempre tutti: “Peppe forse non ti rendi conto che hai fatto il capitano di una squadra gloriosa è importantissima come il Toro”. In realtà ne sono consapevole e dico di più: per me è stato un orgoglio far parte di una storia del genere. Anni fantastici con emozioni incredibili: dal vincere un campionato di B all’arrivare a giocare da protagonisti l’Europa League fino agli ottavi di finale. Sono legatissimo a questa squadra. Il Toro ha una storia incredibile che capisci e comprendi davvero solo se la vivi da vicino».  
 
Uno dei maggiori talenti granata è Buongiorno...  
«Sono sicuro che Buongiorno sarà protagonista a lungo in Nazionale e ai massimi livelli internazionali: non mi meravigliano i tanti interessamenti di mercato che sono già arrivati. È un grandissimo difensore: ce ne sono pochi in giro come lui».  
 
A centrocampo c’è Ricci come suo possibile erede. 
«Parliamo di un giocatore importante. Lo dico da un anno: per me Ricci è uno dei migliori centrocampisti in circolazione. I giovani vanno accompagnati e aspettati, ma lui sta crescendo tanto e ha dimostrato di essere già pronto. Samuele ha grandi qualità e sono convinto diventerà un top nel ruolo».  
 
A inizio stagione lui e Ilic dovevano comporre la coppia titolare a metà campo, ma adesso Linetty ha scalzato il serbo. Che ne pensa? 
«Ricci e Ilic hanno caratteristiche simili. Sono due centrocampisti di qualità e nell’arco di un campionato serve anche equilibrio in mezzo. Linetty ha maggior forza nel recupero palla e accanto a Ricci dà maggior equilibrio al reparto. Si integrano meglio. Ilic comunque va aspettato: ha qualità e può diventare un grande giocatore».

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