Torino, Cairo: “Si vive anche senza Juric. Le frasi di Ivan? Basta parlarne”

Il tecnico: "Io non voglio lasciare. Mi piacerebbe restare, ma in Europa per obiettivi prestigiosi, non per vivacchiare”. La replica stizzita del presidente
Torino, Cairo: “Si vive anche senza Juric. Le frasi di Ivan? Basta parlarne”© Getty Images

Prima sbotta, poi quando ci riflette sopra è magari meno traumatico, ma indubbiamente chirurgico. Urbano Cairo, intervenendo dopo il successo del Toro sul Lecce, così ha parlato di Ivan Juric. Il quale, pochi minuti prima, aveva spiegato di voler rimanere a lungo in granata, a determinate condizioni. «Io voglio restare qui per tanto tempo, ma voglio portare in alto questo club perché la società lo merita. Voglio obiettivi prestigiosi, vivacchiare non mi interessa». Immediata la replica del presidente: «Non mi interessa più un c... Cioè, con questa cosa di Juric basta, non mi interessa più, ne abbiamo parlato e straparlato, ora raggiungiamo gli obiettivi e poi vediamo».

Qui il moto d’istinto, al quale seguono concetti più meditati. «Juric l’ho voluto io e io gli ho fatto tre anni di contratto, ma si vive anche senza Juric. Ne abbiamo parlato troppo. Pago il mister due milioni e quando le cose non andavano bene sono stato il primo a difenderlo, quindi chi se non il sottoscritto stima Juric, però…». Però, appunto, si vive anche senza lui.

Cairo-Juric, distanza tra le parti

Sono parole che sottolineano la distanza tra le parti: sarà che l’Europa resta tutta da raggiungere, sarà che avvicinarsi e smussare gli angoli ha prodotto risultati ma non cementato definitivamente i rapporti, però da dove la si giri la questione dell’eventuale rinnovo del tecnico non è chiusa. Anzi. E ormai siamo in prossimità di marzo. Per il bene del Toro innanzitutto, ma anche per le rispettive programmazioni, conoscere in tempi brevi le scelte diventa a questo punto opportuno. Anche perché da proteggere c’è una squadra con valori, che chiude per la dodicesima volta su ventiquattro una partita di campionato senza subire gol. «Se siamo la terza difesa di A il merito è anche del nostro portiere - prosegue Cairo -. Sì, ci ha fatto un po’ paura con un’uscita, ma poi si è ripreso con buone parate. Sempre molto bene ha fatto Bellanova, anche contro un avversario ostico quale è stato Dorgu. E di livello sono state le prestazioni di Djidji, che è una grande conferma, di Lovato contro Piccoli e di Masina, che si sta rivelando un buon giocatore e una persona speciale. Nel complesso è stata una buona partita, un po’ bloccata nel primo tempo e poi sbloccata da un grande gol di Bellanova. E poi è stato bravo Zapata a mettere dentro quel pallone giocato da Vojvoda. Adesso ci tocca un ciclo impegnativo (Lazio, Roma, Fiorentina e Napoli, n.d.r.). Serviranno grandi partite da parte nostra.

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Le parole di Juric sulla partita

«Sarò sincero, nel primo tempo la nostra partita non mi è piaciuta, mentre nel secondo siamo stati più fluidi - aveva detto poco prima il tecnico -: in altre occasioni abbiamo giocato meglio, ma questa volta è stato importante averla portata a casa senza essere stati troppo brillanti. È un bel segnale che arriva in conseguenza del grande gruppo che alleno. È anche vero che nell’intervallo siamo intervenuti bene, e poi questo si è visto, in campo». Ieri entrambi sono stati deludenti, ma Juric difende Pellegri e stimola Vlasic: «Pelle ha una voglia matta di dare il suo contributo, lo vedo nell’impegno che ci mette. Il suo apporto è molto importante, perché se vogliamo crescere i gol degli attaccanti saranno decisivi. Vlasic? L’ho tolto perché per me può fare meglio: contro il Sassuolo mi era piaciuto tanto, questa volta meno». Hanno collaborato Paolo Pirisi e Andrea Piva

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Prima sbotta, poi quando ci riflette sopra è magari meno traumatico, ma indubbiamente chirurgico. Urbano Cairo, intervenendo dopo il successo del Toro sul Lecce, così ha parlato di Ivan Juric. Il quale, pochi minuti prima, aveva spiegato di voler rimanere a lungo in granata, a determinate condizioni. «Io voglio restare qui per tanto tempo, ma voglio portare in alto questo club perché la società lo merita. Voglio obiettivi prestigiosi, vivacchiare non mi interessa». Immediata la replica del presidente: «Non mi interessa più un c... Cioè, con questa cosa di Juric basta, non mi interessa più, ne abbiamo parlato e straparlato, ora raggiungiamo gli obiettivi e poi vediamo».

Qui il moto d’istinto, al quale seguono concetti più meditati. «Juric l’ho voluto io e io gli ho fatto tre anni di contratto, ma si vive anche senza Juric. Ne abbiamo parlato troppo. Pago il mister due milioni e quando le cose non andavano bene sono stato il primo a difenderlo, quindi chi se non il sottoscritto stima Juric, però…». Però, appunto, si vive anche senza lui.

Cairo-Juric, distanza tra le parti

Sono parole che sottolineano la distanza tra le parti: sarà che l’Europa resta tutta da raggiungere, sarà che avvicinarsi e smussare gli angoli ha prodotto risultati ma non cementato definitivamente i rapporti, però da dove la si giri la questione dell’eventuale rinnovo del tecnico non è chiusa. Anzi. E ormai siamo in prossimità di marzo. Per il bene del Toro innanzitutto, ma anche per le rispettive programmazioni, conoscere in tempi brevi le scelte diventa a questo punto opportuno. Anche perché da proteggere c’è una squadra con valori, che chiude per la dodicesima volta su ventiquattro una partita di campionato senza subire gol. «Se siamo la terza difesa di A il merito è anche del nostro portiere - prosegue Cairo -. Sì, ci ha fatto un po’ paura con un’uscita, ma poi si è ripreso con buone parate. Sempre molto bene ha fatto Bellanova, anche contro un avversario ostico quale è stato Dorgu. E di livello sono state le prestazioni di Djidji, che è una grande conferma, di Lovato contro Piccoli e di Masina, che si sta rivelando un buon giocatore e una persona speciale. Nel complesso è stata una buona partita, un po’ bloccata nel primo tempo e poi sbloccata da un grande gol di Bellanova. E poi è stato bravo Zapata a mettere dentro quel pallone giocato da Vojvoda. Adesso ci tocca un ciclo impegnativo (Lazio, Roma, Fiorentina e Napoli, n.d.r.). Serviranno grandi partite da parte nostra.

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