Dopo due anni e quattro mesi (l’ultima apparizione è datata 16 novembre 2021, quando a Barranquilla la Colombia in una partita di qualificazione al Mondiale ha pareggiato 0-0 con il Paraguay) Duvan Zapata torna nel giro della nazionale con una pre-convocazione che a breve si trasformerà nella chiamata vera e propria. ome sempre succede prima della convocazione vera e propria. L’attaccante del Torino, dunque, tornerà a disposizione della Colombia per il periodo che va dal 18 al 26 marzo. Il giorno dopo sarà nuovamente al Filadelfia per preparare la partita di campionato contro il Monza . Con la Colombia disputerà due amichevoli in Europa: e quindi non ci saranno problemi legati a voli lunghissimi e fusi orari. La prima a Londra (venerdì 22, ore 20.30) contro la Spagna, la seconda a Madrid (martedì 26, alla stessa ora) contro la Romania. Ai responsabili della nazionale sudamericana non è sfuggito lo splendido stato di forma dell’attaccante, che è tornato prepotentemente alla ribalta della cronaca anche colombiana con i suoi gol e le sue prestazioni. A furor di popolo, quindi, è stato di nuovo preso in considerazione dal ct Néstor Gabriel Lorenzo, in carica dal 3 giugno del 2022: Il 58enne argentino ha sostituito Reinaldo Rueda, esonerato due mesi prima dopo aver mancato la qualificazione al Mondiale in Qatar.
Il ritorno ad alti livelli
E così Duvan Zapata, grazie al Toro, grazie a Juric e ai preparatori atletici che lo hanno riportato su livelli altissimi con allenamenti mirati e personalizzati, torna ad “annusare” l’aria della nazionale. La sua è una grande rivincita contro chi lo considerava finito. Ha dimostrato che a 32 anni può ancora dare tanto se gestito, come stanno facendo dalle parti del Filadelfia, a livello fisico. In questo campionato ha collezionato 27 presenze e realizzato 9 gol (uno con l’Atalanta prima del passaggio in granata) e in più ha servito 3 assist. Il Toro ha puntato forte su di lui e i risultati gli stanno dando ragione. Il colombiano, infatti, oltre ad andare a bersaglio con una certa frequenza (continuando di questo passo supererà abbondantemente la doppia cifra) si è messo in evidenza anche per il contributo che dà alla squadra: corre e lotta su ogni pallone, fa a sportellate con gli avversari, apre varchi e serve palloni invitanti a tutti. Insomma, è uno che fa la differenza. Juric confida molto sull’attaccante per giocarsi fino all’ultimo la possibilità di lottare per un posto in Europa. Del resto, il giocatore è arrivato al Toro con l’obiettivo di conquistare qualche cosa di importante e non certo per svernare e mantenere un ingaggio alto che per altro fino a oggi si è ampiamente meritato. Naturalmente è felice e orgoglioso della convocazione, ma la sua testa è adesso rivolta alla trasferta di sabato a Udine, dove il Toro deve assolutamente vincere per mantenere vive le sue ambizioni continentali. Cerca un altro gol per la squadra e per festeggiare nel migliore dei modi il ritorno in nazionale. Chi l’avrebbe mai detto a inizio stagione?