Zapata vede solo il Toro: il bomber rinuncia alla chiamata della Colombia

L’attaccante ex Atalanta vuole dedicarsi unicamente alla causa granata: Juric da domani al Fila può lavorare con l’attacco completo: i dettagli
Zapata vede solo il Toro: il bomber rinuncia alla chiamata della Colombia© Getty Images

TORINO - Sorridente, portatore sano di entusiasmo, generoso, infaticabile, prolifico e dedito alla causa al punto da rinunciare alla convocazione della Colombia per mettersi anima e corpo a disposizione di Juric: se Alessandro Buongiorno del Toro è il riferimento, il tifoso che ha tradotto in realtà il sogno di giocare in prima squadra, Duvan Zapata dei granata è il campione. Nell’era Cairo si sono visti all’opera altri grandi attaccanti - su tutti Immobile e Belotti - ma il colombiano è ancora un gradino sopra. Il Gallo è stato un leader e un trascinatore, ma lontano dal Toro uno dei tanti. Immobile è (stato?) un bomber di razza, ma non un giocatore a tutto campo qual è Zapata.

Zapata, a quota 10 in campionato

Pagato per fare gol - con la rete all’Udinese ha raggiunto quota 9 reti, che diventano 10 in totale in campionato sommando pure il gol realizzato con l’Atalanta - l’attaccante è però anche un atleta che si fa carico di ripiegare, spesso sciroppandosi quaranta metri per andare a strappare un pallone, nonché il primo difensore del Torino sui calci d’angolo avversari. Prerogative dello stesso Belotti, a differenza del quale, però, Zapata ha tradotto in campo nella sua intera parabola professionale. Le speranze di accedere alle prossime coppe europee non sono molte, per la squadra di Juric, ma lo spazio d’ingresso può essere ampliato grazie al contributo realizzativo del sudamericano.

Zapata, la rinascita

Il quale, dopo un periodo di apprendimento con il tecnico croato, è tornato l’elettrico e potente centravanti quasi sempre ammirato in Italia. Nelle prime undici uscite in A con il Toro (una sola la gara saltata, il 21 ottobre contro l’Inter) Zapata segna appena un gol, il 24 settembre pareggiando la rete di Lukaku contro la Roma. La svolta, la partita che apre un nuovo e convincente capitolo del libro granata dell’attaccante matura nella prova contro la sua ex squadra. Il 4 dicembre al Grande Torino arriva l’Atalanta, liquidata con un secco 3-0 grazie alla doppietta dell’ex nerazzurro e al rigore di Sanabria. Ebbene tra le gare contro Atalanta e Udinese comprese si sono disputate 16 giornate di campionato, nelle quali Zapata ha messo a segno 8 gol (media esatta di uno ogni due gare). Il totale, compresa la rete con l’Atalanta prima di trasferirsi al Filadelfia, fa 10 (5 delle quali segnate di testa: soltanto il milanista Giroud lo eguaglia).

Zapata, che numeri

E questo è il settimo torneo di A nel quale il centravanti raggiunge la doppia cifra: nel ventunesimo secolo soltanto altri due stranieri hanno fatto meglio, Dybala e Ibra che hanno realizzato almeno 10 gol a campionato in 8 stagioni. Guardando al complesso dei gol inanellati in A, con quello all’Udinese il colombiano supera proprio un ex grande bianconero, quell’Abel Balbo fermatosi a 117. Zapata è salito a 118 raggiungendo Pivatelli (attaccante e poi difensore a cavallo tra gli Anni 50 e 60), e adesso nel mirino ha l’ex granata Lucarelli e Puricelli che sono a 120 reti.
Una cifra che Zapata potrà raggiungere in breve tempo, a maggior ragione potendo occupare come a Udine la posizione di attaccante centrale. Ruolo nella circostanza interpretato grazie all’impiego di Okereke al posto di Sanabria: con il paraguaiano in campo il numero 91 parte da sinistra, mentre con il nigeriano, che tende ad allargarsi agendo proprio dalla fascia mancina, Duvan può agire da centravanti puro («La sua posizione ideale», diceva Paro dopo il successo contro i friulani).

Zapata, le mosse di Juric

Juric, nel corso della sosta, avrà tempo per studiare le soluzioni migliori attraverso le quali rendere letale Zapata, dal momento che il giocatore ha scelto di non dare seguito alla preconvocazione nella Colombia per dedicarsi soltanto al Torino («Mi interessava dimostrare di poter tornare a certi livelli e ci sono riuscito: sono soddisfatto così», ha spiegato da Udine). Una decisione - assunta anche da Sanabria che non va con il Paraguay e da Masina che ha detto no al Marocco - presa alla Zapata, cioè col sorriso, e che oltre a quello del tecnico lo allarga a molti tifosi granata. «Duvan ha portato positività ed entusiasmo», diceva l’allenatore i primi giorni di settembre. In prossimità della primavera, il discorso non cambia di una virgola.

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