Sanabria in bilico, si gioca il Toro: tra derby e mercato

Il paraguaiano vuole riscattarsi dopo le reti fallite a Empoli e la sfida di sabato può rilanciarlo e cambiare il suo destino. È l’unico in rosa ad aver segnato alla Juve in granata

L’unico giocatore della rosa granata ad aver segnato con indosso la maglia del Toro contro la Juve - Tonny Sanabria - ha una lunga lista di forti motivazioni, per rimpinguare un bottino che nel derby lo ha visto realizzare tre reti in cinque partite (una doppietta il 3 aprile 2021 in Toro-Juve 2-2, e un gol nella sconfitta per 4-2 del 28 febbraio 2023). Innanzitutto c’è il valore del confronto in sé, l’importanza che un successo avrebbe per ridurre il gigantesco divario che, nell’era Cairo, si è determinato nei confronti tra le due squadre. In ventinove partite sono arrivate 23 sconfitte, mentre i pareggi sono stati 5 e la vittoria una sola. Rendersi protagonista con un gol da tre punti, e questo vale per il sudamericano come per ogni altro giocatore che Juric utilizzerà, consentirebbe al giocatore in questione di avere un credito enorme, nell’ambiente.

Palese, poi, che per alimentare le residue speranze di entrare in Europa vada immediatamente riscattata la batosta di Empoli. Tale per il morale - visto l’imminente derby -, nonché per la classifica. Tre punti al Castellani avrebbero consentito di superare la Lazio di una lunghezza, staccando di quattro la Fiorentina che deve recuperare la gara contro l’Atalanta e mantenendo a vista il Napoli (che avrebbe distanziato il Toro di un solo punto). Ipotesi naufragata per la serie di clamorosi errori che hanno caratterizzato la prestazione dei granata. Ivi compresi quelli commessi da Sanabria al momento di battere a rete. Il paraguaiano è stato sfortunato quando ha colpito in avvio il palo esterno, poi ha avuto una buona chance da dentro l’area ma ha sbagliato postura del tronco e calciato alle stelle, quindi non ha avuto la cattiveria per sfondare la porta optando per una blanda conclusione facilmente parata da Caprile. Così, tra le motivazioni, rientra anche la necessità di riscattare la prova di Empoli, buona per senso della posizione, ma assai deludente se giudicata sul piano realizzativo.

Calo realizzativo e futuro

E non soltanto nell’ultimo turno di campionato. Dopo le 12 reti della passata stagione, Sanabria in questo è arrivato a 5. Poche, viste le 30 presenze totali (28 in campionato e 2 in Coppa Italia): la media è infatti di un gol ogni sei partite. Un trend deludente, e che apre all’interno della società una riflessione sul futuro dell’attaccante. A gennaio il club ha sottoposto a Sanabria il prolungamento di contratto, firmato dal centravanti fino al 2026. Tonny a Torino si trova bene, ma per restare deve implementare il bottino di reti, ritrovando la continuità avuta nella seconda parte dello scorso torneo. In caso contrario la società aprirebbe alla sua cessione estiva, certo sempre che a Cairo e Vagnati arrivi la proposta economica congrua. E da reinvestire per l’acquisto di un pari ruolo: a gennaio è stato sondato il terreno per Saldanha, valutato dal Partizan Belgrado 10 milioni e mai uscito dai radar del direttore tecnico granata.

Per evitare la cessione, e si torna alla stretta attualità, un gol capace di portare punti nel derby sarebbe evidentemente prezioso.
Da vedere, dopo l’opaca partita disputata a Empoli, se Juric deciderà di assegnare nuovamente a Sanabria un ruolo da titolare. In tal caso al fianco di Zapata - con 12 reti (11 nel Toro e una nell’Atalanta) - lui sì confermatosi bomber di razza e meritevole senza dubbio di restare in granata. In questo momento il paraguaiano è favorito su Okereke, e a maggior ragione su Pellegri che proprio non sta riuscendo a sbocciare, in questo 2023-24. Sanabria sembrava aver sentito la primavera tra la trasferta di Napoli e la gara interna contro il Monza, poi con l’Empoli è arrivata la gelata. Che ne ha interrotto, ma non del tutto bloccato la fioritura: saprà, sabato, colorare il derby di granata? Il suo futuro passa anche da qui.

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