Torino, sesto bilancio in rosso: perché il passivo sfiora i 10 milioni

I dettagli sui conti del 2023 granata: dalla scelta di non vendere i big alle minusvalenze
Torino, sesto bilancio in rosso: perché il passivo sfiora i 10 milioni© LAPRESSE

Si è chiuso con un segno negativo di 9,6 milioni il bilancio 2023 del Torino, con un leggero peggioramento rispetto al 2022, nel quale aveva inciso pesantemente la cessione di Bremer alla Juventus, mentre la scorsa estate sono stati tenuti tutti i big. Il fatturato è stato di 101,1 milioni, mentre i costi si sono ridotti da 117,9 a 109,4. Si tratta del sesto anno consecutivo in cui il Toro chiude in rosso: dal 2005 in avanti è capitato 14 volte in 19 anni. L’ultimo bilancio positivo è del 2017 (utile di 37,2 milioni), mentre la perdita record, legata alle conseguenze della pandemia, risale al 2021: fu di 38,8 milioni.

I ricavi sono diminuiti di 11,6 milioni. La voce più corposa è naturalmente quella dei diritti televisivi, che hanno portato nelle casse della società 52,4 milioni (duecentomila euro in meno rispetto al 2022), seguita da quella relativa alle cessioni (24,8 milioni contro i 39,1 di un anno fa).

Plus e minusvalenze

Tra le plusvalenze principali, vanno ricordate quelle legate ai passaggi di Wilfried Singo al Monaco (9,1 milioni), di Sasha Lukic al Fulham (8,9 milioni) e di Ben Lhassine Kone al Como (1,5 milioni), per un totale di 23,2 milioni (a fronte dei 38,2 del 2022). Nel bilancio precedente, bisogna ricordare, c’era anche una voce legata alla presenza di calciatori del Torino al Mondiale in Qatar, che avevano fatto guadagnare al club 1,2 milioni.  
Abbiamo detto delle plusvalenze, ma ci sono anche un paio di minusvalenze pesanti, in particolare quella relativa a Simone Verdi, le cui prestazioni non sono state all’altezza delle aspettative e dell’investimento effettuato da Urbano Cairo: per prenderlo, il Toro aveva dato al Napoli 22 milioni. Dopo i prestiti alla Salernitana e al Verona e la cessione al Como, la società granata ha registrato una minusvalenza di circa 3 milioni. Armando Izzo, bocciato da Ivan Juric che l’aveva inserito nell’elenco di chi non faceva parte del progetto, è stato venduto al Monza per 3 milioni, con una perdita di 1,8. Considerando anche Samuele Vianni, ex calciatore della Primavera ora all’Entella, e altri giocatori minori, si aggiungono 350.000 euro di passivo. 
Nel capitolo commissioni agli agenti, rientrano 4,89 milioni di spese: poco rispetto alla media della Serie A. Meno che al Toro, infatti, i procuratori sono costati a Frosinone, Lecce e Cagliari, mentre astronomiche sono le cifre dell’Inter (34,8) e della Juventus (23,1).  

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