Pellegri, sorpresa da Toro: si è svegliato nel momento decisivo

Gol bello e decisivo a Verona, poi grande prestazione con il Milan. E domenica sarà ancora titolare
Pellegri, sorpresa da Toro: si è svegliato nel momento decisivo© ANSA

Molto più del gol di Verona - sebbene frutto di un movimento da bomber navigato e pluridecorato - la prestazione contro il Milan può segnare un nuovo inizio. Pietro Pellegri non aveva mai giocato, probabilmente in tutta la carriera, una gara così convincente. Sotto tutti i punti di vista: a livello d'intensità, di spirito e anche con una pulizia tecnica straordinaria. Aveva più voglia di tutto il Milan messo insieme e si è visto sin dai primi minuti. Sempre a testa alta, sempre a lottare come un leone in ogni zona del campo, sempre il primo ad arrivare sul pallone. Il 3-0 di Ricardo Rodriguez porta la firma indelebile di Pellegri, che nel momento del bisogno sta venendo fuori, raccogliendo i frutti di tanto durissimo lavoro di questi anni.

Pellegri, è tempo di crescere!

Era ora, verrebbe da dire. Perché Pietro, anche a causa di continui e invalidanti problemi di natura muscolare, da anni ormai sta disattendendo le enormi aspettative che lo circondano. D’altronde, ad un talento che ha messo piede per la prima volta in Serie A nel Genoa a 15 anni e 280 giorni, sembra impossibile non chiedere grandi cose. A sette anni e mezzo dall’esordio nella massima serie, però, è tempo di crescere. Di diventare un attaccante affidabile, su cui poter sempre contare. Pellegri è il primo a saperlo, per questo sta lavorando più degli altri per centrare l’obiettivo. Per far sì che la negatività, anche nei periodi complicati dagli stop frequenti, non prenda mai il sopravvento. A vederlo in campo, come contro il Milan, ci si chiede perché troppo spesso Juric quest’anno gli abbia preferito Sanabria, non esattamente nella sua versione migliore. Ora è normale che Pellegri venga riproposto anche contro l’Atalanta: è impossibile tenerlo fuori. Sta bene fisicamente e sta cercando di mettersi a disposizione della squadra. Lasciando fuori dal terreno di gioco quella voglia di spaccare il mondo che troppe volte lo ha limitato. Quando il fisico non gli crea problemi, infatti, Pietro tende a strafare, correndo il rischio di giocare col paraocchi. Contro Verona e Milan non è andata così: si è liberato di tutte le ansie e ha fatto impazzire le difese avversarie, sorprese da un elemento così determinante accanto a Zapata.

Strabiliante Pellegri: si rilancia il suo futuro in granata?

Inutile, a prescindere da come andrà la gara di domenica, fare troppe previsioni in vista del futuro col Toro. La sua avventura al Toro, squadra che lo ha accolto due anni e mezzo fa dal Milan, finora è stata negativa se si considerano gol, rendimento e continuità. Ma per scrivere un altro finale c’è ancora tempo: diventare l’uomo della Conference League, per esempio, gli allungherebbe la vita sotto la Mole. E gli permetterebbe di rinascere, tentando una nuova scalata nelle gerarchie granata che in questa stagione ha tardato ad arrivare. Ma che è maturata nel momento più utile, a Verona quando il Torino sembrava a un passo dall’oblio definitivo, e in casa contro il Milan, contribuendo alla conquista di tre punti che, se ottenuti anche domenica a Bergamo, potranno consentire alla squadra di Juric di centrare l’obiettivo stagionale.

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