TORINO - È indubbiamente prematuro parlare di effetto-Vanoli. Sono passati appena sei giorni dal suo approdo a Torino, per cui non può esserci spazio per alcuna iperbole. Detto questo, l'aria che si respira intorno ai granata è sicuramente fresca. C'è un vento di novità che soffia addirittura più forte di un mercato finora inesistente in entrata e assai movimentato in uscita, visto e considerato che i granata hanno già salutato Alessandro Buongiorno, Ricardo Rodriguez e Koffi Djidji e nel frattempo la trattativa per la cessione di Ivan Ilic allo Zenit San Pietroburgo è entrata nel vivo. L'arrivo di Vanoli, però, ha comunque avuto il merito di rasserenare l'ambiente. C'è tanta curiosità nei confronti del nuovo allenatore: le porte aperte del Filadelfia oggi, volute dal tecnico di comune accordo con la società, avvicineranno la gente al tecnico. Le cui prime mosse sotto la Mole si sono rivelate sicuramente azzeccate. Vanoli si è presentato in silenzio: prima ha visitato il Fila, poi si è concesso la salita a Superga in compagnia del suo staff. Senza teatralizzare nulla, ma muovendosi con tatto e discrezione. Sicuramente ha voluto trasmettere un messaggio: sarà un allenatore vicino al popolo. Il suo Toro dovrà unire e non creare fazioni («Remiamo tutti insieme», è stato il suo unico messaggio “forte”). Non è più tempo di essere divisivi o lunatici: il triennio di Juric, vissuto nel vortice di una comunicazione spesso schizofrenica, ha insegnato qualcosa a tutti. Persino a Vanoli, che nei suoi giorni di studio granata ha analizzato ogni particolare.
Porte aperte al Filadelfia
Oggi, dunque, porte aperte al Filadelfia. Il protagonista sarà senza dubbio il tecnico, anche perché di volti nuovi non c’è neppure l’ombra. Ieri, in compenso, il tempio è rimasto aperto solo per lo staff tecnico. Già, perché Vanoli ha concesso una giornata di riposo a tutto il gruppo. Una sorta di premio all’impegno profuso nei primi quattro giorni di lavoro: l’ex Venezia sin da subito ha visto giocatori attenti, motivati e con la maglia sempre sudata. Ha toccato con mano un coinvolgimento che lo ha convinto a concedere una giornata di sosta, anche perché da oggi i carichi di lavoro aumenteranno. Ancora quattro giorni in città, poi mercoledì comincerà il ritiro estivo a Pinzolo. Fine dell’antipasto, inizia la sfilata delle portate principali. L’intensità aumenterà giorno dopo giorno, per cui meglio staccare per qualche ora adesso. A maggior ragione dopo che Vanoli ha avuto modo di assaggiare lo spirito positivo di tutto il gruppo, che aveva bisogno di aria nuova. Il tempo, si sa, logora anche i rapporti più intensi. Oggi il Toro riprende le proprie fatiche, nutrendosi dell’affetto della gente (allenamento a porte aperte, apertura dei cancelli alle 17 e 15). La squadra spera di gustarsi un Filadelfia... “caldo”. Anche pieno? In un tardo pomeriggio di metà luglio, in città, ci vuole un grande cuore per seguire un allenamento. Ma i tifosi anche quest’anno hanno dimostrato di non essere avari di sentimenti, anzi: il +30% rispetto a 12 mesi fa sui dati della campagna abbonamenti testimonia la fame di Toro. Vanoli è l’uomo da “battezzare” oggi. Al rientro in città, invece, la gente confida di abbracciare anche diversi nuovi innesti.