Toro, il vice di Milinkovic è un caso: la situazione

Il serbo non convince appieno e non c'è chi possa fargli concorrenza: Vasquez preferisce lo Spezia

TORINO - Poche certezze e tutte legate a uscite più o meno dolorose. Con una diversa gradazione guardando a Djidji o a Buongiorno, ma anche nel primo caso la rinuncia è stata a un giocatore importante. O meglio tornato tale con Juric, dopo essere stato a un passo dal Crotone, nell’estate del 2021. Il difensore a suo tempo prelevato dal Sochaux è andato via in regime di svincolo, come pure Rodriguez che della reazione in granata è risultato un maestro. Da panchinaro poco coinvolto a capitano, questa la parabola ascendente dello svizzero. Uno che durante gli anni al Toro, e anche grazie alle prestazioni nella squadra di club, ha scalato posizioni tra i giocatori con più presenze nella selezione elvetica: con le cinque all’Europeo - compresa quella in cui l’Italia è stata eliminata - il totale è salito a 120 (terzo in assoluto dopo Xhaka e Shaqiri, compagni di nazionale ugualmente ancora in attività).

Toro: perdere Buongiorno ferisce

Perde tanto anche non avendo più il controllo del cartellino di Rodriguez, un Toro che però è alla voce Buongiorno che più rimpiange, dai punti di vista tecnico e ambientale. Alessandro è un difensore forte e Antonio Conte lo sa bene, in più dal Torino se ne va colui che avrebbe dovuto ereditare la fascia dallo svizzero. Il club ci guadagna 35 milioni più 5 di bonus (4 quelli facilmente raggiungibili), e i tifosi? Perdere Buongiorno ferisce, visto che dopo Belotti era l’azzurro il giocatore da mostrare alle nuove leve del tifo, ma ciò che soprattutto teme la gente granata è di non vedere i proventi adeguatamente reinvestiti. E dire che il terzino sinistro, come i due centrali titolari servono tantissimo, e dire pure che Vagnati si è speso promettendo a Vanoli almeno un colpo prima di Pinzolo (si parte mercoledì). Certo il mercato è appena iniziato e tante squadre sono ancora in ritardo, ma almeno guardando ai ruoli chiave, da coprire per facilitare il lavoro del tecnico in ritiro, la rapidità d’azione sarebbe opportuna.

Toro: caccia al vice di Milinkovic

E invece tante sono le difficoltà di spesa, tra un mercato italiano poco attraente e un Vagnati che si adopera tra i soliti, bassi tetti di spesa che il contenimento dei conti voluto da Cairo gli impone. E così i problemi si ingigantiscano, e diventa complicato anche chiudere per un portiere. Sulla carta nemmeno titolare, ma il vice di Milinkovic-Savic. Serbo che nelle intenzioni di Vanoli e della società ripartirà con i galloni da titolare, a meno che l’offerta giusta non lo conduca lontano dal Filadelfia imponendo al dt di muoversi anche per il numero 1. Per adesso comunque la necessità è il vice: piace Vasquez, trattato col Milan ma anche lui difficile da chiudere, in questo momento. Tra Vagnati e l’entourage del colombiano ci sarà ancora un confronto, ma il portiere è lusingato dall’ipotesi di fare il titolare allo Spezia, disposto a pagarlo a differenza del prestito richiesto dal Torino: meglio protagonista in B che alternativa in A, la posizione attuale da parte del sudamericano. Resta, tra le altre possibilità, quella che conduce a Silvestri, 33enne in scadenza nel 2025 con l’Udinese e portiere che avrebbe doti per tenere sulla corda Milinkovic.

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