Il Toro inizia la stagione con una certezza incrollabile. Riguarda l'attacco: la presenza di Duvan Zapata, simbolo del nuovo corso nonché fresco di investitura da capitano, è una garanzia. Un bottino di gol assicurato. Il dubbio più grande, però, riguarda l'affidabilità del suo partner: chi avrà più spazio fra Tonny Sanabria e Ché Adams? Un enigma che riguarda già la sfida di San Siro contro il Milan, sebbene il paraguaiano parta in netto vantaggio rispetto allo scozzese. Per vari motivi, non strettamente legati alla condizione fisica. Una panchina alla prima giornata per Sanabria, oltre ad alimentare sirene di mercato finora respinte, rappresenterebbe un atto di sfiducia da non sottovalutare. Specialmente con vista sul futuro. Vanoli non vuole correre il rischio di "perdere" Tonny.
Vanoli: "Nessun testa a testa Sanabria-Adams "
Non adesso. Anche perché comunque Adams ha ancora bisogno di tempo: l'assist contro il Cosenza in Coppa Italia è stato un ottimo modo per rompere il ghiaccio, ma da qui ad aver completato l'ambientamento in granata ce ne passa. Serve tempo, insomma. A Sanabria per capire le esigenze del nuovo allenatore, ad Adams per comprendere il nostro calcio. Anche se sulla competitività del reparto offensivo Vanoli è stato fin troppo esplicito: "Se uno vuole diventare un grande giocatore, bisogna abituarsi alla concorrenza: questa è la normalità". Un avviso ai naviganti, specialmente a Sanabria, che raramente si è trovato a proprio agio nel dover conquistare una maglia ogni domenica. Con Vanoli, però, la comfort zone non esiste. Non è un caso che abbia parlato più diffusamente dell'attacco, coinvolgendo anche altri elementi: "Parlare di testa a testa Sanabria-Adams è sbagliato. La loro capacità deve essere quella di essere di mettersi a disposizione della squadra. Abbiamo preso Adams perché ha giocato in Premier League, sa giocare a calcio e ha caratteristiche importanti. Lui - come Sanabria, Karamoh e Pellegri quando rientrerà - deve mettersi a disposizione".
Sanabria e il futuro in granata
Il posto accanto a Zapata ("su di lui abbiamo fatto un lavoro personalizzato vista la sua stazza: ha un fisico potente, ci possono essere diverse strade per far arrivare un giocatore alla massima condizione", ha spiegato ieri Vanoli) non sarà un tormentone estivo, ma riguarderà ogni gara. A meno che uno fra Sanabria e Adams non dovesse lanciare la volata. Il primo è sicuramente in affanno, il secondo gode dell'entusiasmo di chi ha appena messo piede in Italia. Ma le garanzie maggiori per il Milan le dà ancora il paraguaiano, che proprio un'estate fa aveva sfiorato un trasferimento in rossonero agli sgoccioli del mercato. Non se ne fece nulla, in quella fase approdò a Torino pure Zapata e da lì l'annata non ha mai preso la piega desiderata da Tonny. Piace ancora a Cagliari e Parma, ma il suo futuro salvo colpi di scena sarà granata. A San Siro dovrebbe partire lui, poi è prevista quasi certamente la staffetta con Adams. Entrambi devono garantire prestazioni e gol: il Toro ne ha bisogno, a prescindere dalla staffetta e da chi verrà premiato maggiormente sul lungo periodo.