Cairo esclusivo: "Bellanova? Non tengo giocatori controvoglia. Per Zapata..."

Intervista al presidente del Torino dopo la cessione dell’esterno che ha scatenato la rabbia del popolo granata
Cairo esclusivo: "Bellanova? Non tengo giocatori controvoglia. Per Zapata..."© ANSA

TORINO- Presidente Cairo, la cessione di Bellanova ha scatenato giustamente la rabbia dei tifosi... 
 
«Già nelle settimane passate il suo agente mi aveva comunicato una certa irrequietezza da parte di Bellanova. Dopo l’Europeo si aspettava delle offerte. Non a caso, quando gli è stata prospettata la possibilità di andare all’Atalanta ha subito detto sì». 
 

A differenza di quanto accadde un anno fa con Buongiorno. 

«Esatto. L’ho detto e ripetuto più volte. Io sono stato felicissimo che Buongiorno sia rimasto, però tenere un calciatore contro la sua volontà è un errore: l’ho commesso in passato con Nkoulou e Belotti e non ho nessuna intenzione di ripeterlo perché sappiamo che alla lunga certe scelte si trasformano in un boomerang. Per Zapata è arrivata un’offerta da 14 milioni, ma l’abbiamo respinta perché Duvan è attaccatissimo alla nostra maglia e voleva restare con noi. Non a caso, Vanoli ha consegnato a lui la fascia di capitano». 
 
Con Pedersen al posto di Bellanova il Toro si indebolisce...
 
«Preferisco non parlare di un giocatore che non è ancora nostro. Posso dire che è un buon elemento, che ha qualità importanti e che lo seguivamo già l’anno scorso. Per quanto riguarda Bellanova, all’inizio faticò un po’ e ci fu anche chi lo fischiò, però è stato giusto puntare su di lui, che ci ha ripagato in pieno della fiducia ricevuta». 
 
Non a caso è arrivato in Nazionale... 

«Ha lavorato bene con Juric e stava lavorando bene con Vanoli». 
 
Bellanova non ha mai giocato per due anni di fila nella stessa squadra dopo le giovanili nel Milan: Bordeaux, Atalanta, Pescara, Cagliari, Inter e Torino... Perché? 

«Non saprei rispondere, ma lo ribadisco: di lui posso solo parlare bene. Diverso è il discorso del mal di pancia, del quale sono stato informato dal suo agente perché Bellanova non mi ha mai chiamato personalmente. E comunque, se analizziamo il mercato, ci accorgiamo che non vende solo il Toro, eh. Perfino il Bologna, che nella passata stagione si è qualificato per la Champions League, o l’Atalanta, che in questo momento rappresenta certamente un modello, hanno ceduto giocatori importanti». 

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Tutti vendono, è vero, ma poi conta quanto si decide di investire... 

«Non se ne può fare sempre una questione di soldi. Ho speso 25 milioni per Verdi e sapete come è andata a finire. Abbiamo comprato gente come Bremer, Bruno Peres, Maksimovic, Lukic, tanto per fare qualche nome, spendendo complessivamente la metà di quanto è costato Verdi: non mi sembra che si siano rivelati giocatori modesti...». 
 
Però il Toro continua a essere incompleto. 

«E infatti arriveranno ancora i due difensori che mancano. Se dovesse esserci un’uscita, non escludo l’ingresso di un giovane di prospettiva, un elemento da far crescere con noi». 
 
In questo senso Gosens sarebbe stato un affare anomalo... 


«Qualche perplessità c’era. Poi le sue indecisioni ci hanno spinto a virare su Borna Sosa, che seguivamo dall’anno scorso». 

I conti sono clamorosamente in attivo in questo momento...

«Il mercato non è ancora finito e in ogni caso non dimentichiamo che nell’estate del 2023 abbiamo speso una trentina di milioni per Vlasic, Bellanova, Zapata, Lazaro, Tameze e Sazonov vendendo solo Singo per dieci milioni. E nel Toro di tasca mia ho messo 72 milioni al netto di tutte le entrate...». 
 
Tutti i dirigenti continuano a sottolineare quanto pesino ancora le conseguenze della pandemia... 

«Perché è la verità. Per i bilanci è stato un salasso medio di trenta milioni a stagione».
 

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TORINO- Presidente Cairo, la cessione di Bellanova ha scatenato giustamente la rabbia dei tifosi... 
 
«Già nelle settimane passate il suo agente mi aveva comunicato una certa irrequietezza da parte di Bellanova. Dopo l’Europeo si aspettava delle offerte. Non a caso, quando gli è stata prospettata la possibilità di andare all’Atalanta ha subito detto sì». 
 

A differenza di quanto accadde un anno fa con Buongiorno. 

«Esatto. L’ho detto e ripetuto più volte. Io sono stato felicissimo che Buongiorno sia rimasto, però tenere un calciatore contro la sua volontà è un errore: l’ho commesso in passato con Nkoulou e Belotti e non ho nessuna intenzione di ripeterlo perché sappiamo che alla lunga certe scelte si trasformano in un boomerang. Per Zapata è arrivata un’offerta da 14 milioni, ma l’abbiamo respinta perché Duvan è attaccatissimo alla nostra maglia e voleva restare con noi. Non a caso, Vanoli ha consegnato a lui la fascia di capitano». 
 
Con Pedersen al posto di Bellanova il Toro si indebolisce...
 
«Preferisco non parlare di un giocatore che non è ancora nostro. Posso dire che è un buon elemento, che ha qualità importanti e che lo seguivamo già l’anno scorso. Per quanto riguarda Bellanova, all’inizio faticò un po’ e ci fu anche chi lo fischiò, però è stato giusto puntare su di lui, che ci ha ripagato in pieno della fiducia ricevuta». 
 
Non a caso è arrivato in Nazionale... 

«Ha lavorato bene con Juric e stava lavorando bene con Vanoli». 
 
Bellanova non ha mai giocato per due anni di fila nella stessa squadra dopo le giovanili nel Milan: Bordeaux, Atalanta, Pescara, Cagliari, Inter e Torino... Perché? 

«Non saprei rispondere, ma lo ribadisco: di lui posso solo parlare bene. Diverso è il discorso del mal di pancia, del quale sono stato informato dal suo agente perché Bellanova non mi ha mai chiamato personalmente. E comunque, se analizziamo il mercato, ci accorgiamo che non vende solo il Toro, eh. Perfino il Bologna, che nella passata stagione si è qualificato per la Champions League, o l’Atalanta, che in questo momento rappresenta certamente un modello, hanno ceduto giocatori importanti». 

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