"Se il club mi ha dato spiegazioni per la cessione di Bellanova? Non sono abituato a piangermi addosso. Non sono d'accordo su questa vendita, ma alzo la testa e vado avanti. Ho detto al presidente in faccia ciò che penso, ma non sono una persona che batte i pugni" - ha spiegato Vanoli in conferenza stampa in vista del match contro l'Atalanta. Poi ha proseguito mandando messaggi alla società: "Non mi piace la mediocrità. Ho detto al presidente chi era Vanoli e lui sapeva chi sono io. Ho detto alla società di avere più coraggio e di tirare fuori tutte le potenzialità".
Torino-Atalanta, la conferenza di Vanoli
"Se mi aspettavo la cessione di Bellanova (grande ex della prossima sfida contro l'Atalanta)? Assolutamente no, non c'erano avvisaglie. Dopo il Milan è andato anche in conferenza stampa, non mi sarei aspettato la cessione. Ho un gruppo unito e maturo, anche i ragazzi sono rimasti sorpresi. Ma come ho insegnato, dobbiamo voltare pagina e non prendere questo caso come un alibi. Ai problemi si trovano soluzioni, domani dimostriamo che con le soluzioni possiamo andare oltre. Se questo mi ha cambiato? Difficile cambiarmi...Sono una persona vera e un allenatore con passione. Continuerò a fare il mio lavoro, non dobbiamo abbassare la testa davanti a una decisione che non fa parte dei nostri compiti. Ho detto alla squadra di voltare pagina: a volte si viene feriti, ma dobbiamo uscirne più forti". -così Vanoli in vista della sfida contro la squadra di Gasperini. Sulla contestazione degli ultras: "Il tifoso ha diritto di difendere i valori del club, ma mi auguro che possano anche sostenerci". Poi il tecnico ha punzecchiato anche la società...