TORINO - Voleva che la squadra e i tifosi si godessero l’entusiasmo costruito nelle prime tre giornate, Paolo Vanoli, ma di motivi per entusiasmarsi la partita con il Lecce non ne ha dati. O meglio: li ha dati Vanja Milinkovic Savic, protagonista di un’altra prestazione perfetta, con due interventi decisivi su Krstovic attorno alla metà del secondo tempo che hanno permesso al Torino di mantenere uno 0-0 che sta maledettamente stretto ai pugliesi, schierati in maniera impeccabile da Gotti e più tonici e più pericolosi dei granata per tutti i novanta minuti. Sono mancate la velocità e la profondità al Toro e se a questo aggiungiamo una costante imprecisione in passaggi anche elementari si capisce facilmente perché la formazione di Vanoli non sia mai arrivata a una conclusione verso la porta di Falcone.
Toro, passo falso
È il primo passo falso di questo inizio di stagione dopo il pareggio in casa del Milan nella giornata inaugurale del campionato e le vittorie contro l’Atalanta e il Venezia e getta un po’ di ombre non tanto per il risultato quanto per il pochissimo che in campo si è visto. Parte del merito va data al Lecce, che ha limitato con bravura Zapata e Adams e le incursioni dei centrocampisti e ha presidiato le fasce rendendo vane le mosse di Vanoli, che, dopo aver sostituito per necessità Vojvoda (problema muscolare) con Walukiewicz già nel primo tempo, ha inserito via via Sosa, Tameze, Karamoh e Gineitis senza che lo stato delle cose cambiasse.
Toro, sosta taglia gambe
Che la sosta potesse rallentare la corsa lanciata del Toro era un timore espresso da molti, ma di sicuro nessuno si aspettava una frenata del genere, sulla quale forse ha inciso anche una condizione fisica poco brillante. Ma qualsiasi tentativo di interpretazione si spegne contro la pochezza oderna dei granata: due tiri in totale (contro gli otto del Lecce), nessuno in porta (contro i tre dei pugliesi, due dei quali, come detto, pericolosissimi). Per i giallorossi, che nelle prime tre giornate avevano incassato sei reti, c’è la soddisfazione non soltanto per il buon punto ma anche per avere annullato le doti offensive del Toro senza mai soffrire. E c’è pure la soddisfazione per la convincente prestazione di Rebic, al debutto dall’inizio, tra i migliori insieme a Krstovic.