Senza Ricci non è Toro: top-player mondiale! E quella profezia di Mancini…

Illuminante anche nella serata storta contro l’Empoli. Studio del Cies tra i 20 tornei più importanti: il granata è il secondo centrocamposta dopo Kimmich
Senza Ricci non è Toro: top-player mondiale! E quella profezia di Mancini…© LAPRESSE

TORINO - Il 4 giugno 2022 Roberto Mancini lo fece esordire in nazionale a Bologna in Nations League contro la Germania. Una manciata di minuti al posto di Frattesi ma, comunque, il battesimo azzurro. E in quell’occasione il tecnico si lasciò scappare una considerazione importante che oggi si sta avverando. «Il ragazzo - disse l’attuale ct dell’Arabia Saudita ai suoi collaboratori - è l’erede di Jorginho, ha le stesse caratteristiche». E da quel giorno Samuele Ricci è salito in maniera vertiginosa sino ad arrivare ai giorni nostri. E la conferma è arrivata in un grande stadio contro una grande squadra. Lo scorso 6 settembre, infatti, il centrocampista granata ha esordito dal primo minuto al Parco del Principi contro la Francia nel debutto di Nations League ed è stato grande protagonista della nostra vittoria per 3-1. Alla fine di questo match è risultato uno dei migliori illuminando il gioco degli azzurri.

Ricci indispensabile per il Toro

Sì, adesso è ufficiale: questo Toro non può fare a meno, neppure per un minuto, di Samuele Ricci, 22 anni, grande talento. E lo si è visto proprio martedì sera in Coppa Italia nella partita persa dai granata contro l’Empoli. Partito dalla panchina nel turn over deciso di Vanoli, la squadra si è persa e non è riuscita a giocare se non dal 60’, minuto in cui è entrato il centrocampista. Con lui la squadra ha ritrovato gioco ed equilibrio, suo l’assist del momentaneo pareggio di Adams, anche se alla fine il Toro è uscito sconfitto dal campo abbandonando amaramente la Coppa Italia. Alla fine, dunque, il suo ingresso è risultato tardivo e questo conferma quanto sia importante, addirittura fondamentale, la sua presenza. Quindi mai più, senza di lui.

Ora testa alla Lazio

Adesso testa e cuore alla sfida di domenica all’ora di pranzo contro la Lazio. Il Toro, da solo primo in classica, vuole dimenticare l’eliminazione dalla Coppa Italia ma soprattutto continuare a sognare come ha più volte rimarcato Vanoli. Davanti ai propri tifosi, ci sarà il tutto esaurito, i granata hanno la possibilità di poter continuare a mantenere il primo posto in classifica e pensare in grande. Naturalmente nessuno parla di scudetto ma tutti sono convinti di poter disputare un campionato importante che alla fine possa portare un posto in Europa, indipendentemente dalla competizione. Ovviamente più passa il tempo e più crescono le possibilità di disputare una manifestazione d’un certo spessore, ecco perché la sfida di domenica è considerata da tutto l’ambiente importantissima. Per Ricci un’altra occasione per mettersi in evidenza e, scherzo del destino, contro una squadra che negli ultimi due mercati lo ha cercato con grande insistenza, soprattutto ai tempi di Sarri che lo voleva a tutti i costi.

Tutta la squadra con Ricci

L’aspetto più importante è che tutta la squadra si fida di lui. Lo si vede in campo quando i compagni lo cercano per consegnargli il pallone, sanno che tra i suoi piedi è al sicuro e che sta per nascere un’azione importante. E lui, con la solita umiltà, si è calato nella parte con grande forza. E più passa il tempo e più migliora, sta diventando completo sotto tutti i punti di vista: copre le zone del campo, cattura palloni, rilancia, taglia il campo con traversoni lunghi e precisi che spesso mandano in tilt le difese avversarie. Insomma, siamo in presenza del classico giocatore che fa la differenza pur non essendo un attaccante.

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