Toro, Vanoli vara altri 2 moduli anti-limiti

Non solo il 3-5-2: il tecnico granata sta valutando pure la difesa a 4. E adesso che è ritornato Vlasic, il tecnico può usare di più anche il tridente offensivo
Toro, Vanoli vara altri 2 moduli anti-limiti© LAPRESSE

Una scudisciata dolorosissima, per i tifosi del Toro. Un semplice post spedito nell’etere dalla Lega di Serie A può fare male come uno, due, tre, cinque, sette, otto gol: quelli subiti dal Torino in sei giornate di campionato. Sopra a una foto di colui che Cairo etichettava come «il capitan futuro del Toro», ma che da luglio indossa la maglia del Napoli, poche righe fin clamorose: «Buongiorno non ha subito alcun dribbling con la maglia di una squadra di club tra tutte le competizioni per 1.513 minuti consecutivi». Da febbraio, cioè. Ecco chi ha levato Cairo al Toro, quando lo ha venduto. E poi la cessione a tradimento del miglior produttore di pericoli e assist della squadra, Bellanova.

Dalla cessione di Bellanova ai problemi in retroguardia

Torniamo di nuovo lì, sempre lì: certo, perché è doveroso. A Vanoli han dato una rosa incompleta, immaginata in un modo a inizio estate e messa insieme in un altro fin quasi all’ultimo giorno di trattative: quando Vagnati cercava ancora di elemosinare il prestito di Hajdari, la prima scelta da mesi per il ruolo di braccetto sinistro. A Lugano si misero a ridere: 4 milioni e mezzo, please. E Cairo? Avrà riso al fondo del suo, di mercato? Tra uscite ed entrate, il saldo dice +41,3 milioni. Mai dimenticarlo, quando là dietro quelli del Toro vanno per merenda: vedi i gol incassati dalla Lazio. O dal Verona. O dal Milan. O dall’Empoli, in Coppa Italia. Questo Torino ha chiari limiti.

Come si muove il Toro in difesa

Una prima risposta in difesa è la permanenza di Coco al centro della retroguardia a 3: non appena viene spostato (vedi in Coppa o nel corso del secondo tempo contro la Lazio), iniziano a ballare lui e tutta la difesa. Vojvoda è di nuovo tornato altalenante, con il crollo dell’altro ieri. Masina non ha la continuità di Rodriguez: difatti era la sua riserva. Mentre riserve “vere” di Masina non esistono: il Toro non ha braccetti di piede sinistro, Maripan è stato provato, ma Vanoli lo vede più da centrale. Vanoli deve fare con quello che ha: e, nella difesa a 3, Walukiewicz, Coco e (comunque sia) questo Masina al momento paiono il trio più affidabile, in base a quanto si è visto. Sulle fasce, poi, Sosa finora ha dimostrato di non essere né carne né pesce: non ricordiamo un dribbling. Pedersen, dopo alcune prove insufficienti, ha almeno prodotto qualcosina in più del minimo sindacale nella ripresa con la Lazio. In 6 giornate, dopo il 70% di partite giocate il Torino aveva raggiunto un record negativo, insieme con il 1° posto: era la squadra che produceva meno dribbling in tutta la Serie A. Altro che le fughe di Bellanova! Con i rattoppi fai poca strada. Contro Lecce, Empoli e Lazio (nel primo tempo), la manovra è tornata lenta e prevedibile: lo ha detto per primo Vanoli, con onestà.

Le nuove scelte tattiche di Vanoli

Il tecnico sta cercando vie nuove per andare oltre i limiti della rosa. Con Vlasic, ora che il croato è tornato, può dar vita più spesso a un tridente offensivo, foss’anche a gara in corso. In queste settimane Vanoli ha anche già provato saltuariamente la difesa a 4: se non contro l’Inter sabato, la soluzione tornerà d’attualità strada facendo, cambiando moduli e protagonisti. Serve equilibrio sia in campo sia nei giudizi: senza dubbio. Ma il Torino è già uscito dalla Coppa Italia e dal 1° posto è scivolato al 5° in un nanosecondo. E sabato affronterà l’Inter. Con tattiche diverse si può anche provare a superare i limiti strutturali della squadra, poi Vanoli deve mettere meglio a fuoco le sostituzioni troppo rivoluzionarie in difesa nei finali di partita (già costate alcuni gol, dal Milan fino alla Lazio), ma Cairo resta senza scusanti.

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